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ELEZIONI PESCARA, IL M5S ALL’ATTACCO: “IL TAR HA SMASCHERATO GRAVI IRREGOLARITÀ, CHI PARLA DI RISPETTO DEL VOTO DEVE RINGRAZIARE I GIUDICI, NON ATTACCARLI”

Pescara, 26 giugno  – Esplode la polemica politica all’indomani della decisione del TAR Abruzzo sulle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno 2024. A intervenire con durezza sono la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini, e il capogruppo pentastellato al Comune di Pescara, Paolo Sola, che puntano il dito contro il centrodestra e accusano: “Chi oggi si appella al rispetto del voto popolare dovrebbe essere il primo a pretendere legalità e trasparenza, non a negare l’evidenza certificata da una sentenza della magistratura amministrativa”.

Il riferimento è alla pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale che ha accolto i ricorsi presentati sul voto pescarese, evidenziando un quadro definito “gravemente irregolare”. Secondo i due esponenti M5S, le anomalie non sarebbero semplici errori formali, ma violazioni sostanziali: migliaia di schede non tracciabili, verbali assenti o incompleti, plichi lacerati e schede autenticate in numero superiore agli elettori iscritti.

“Sono fatti, non propaganda”, sottolinea Alessandrini. “Quanto evidenziato dal TAR mina la credibilità dell’intero processo elettorale. Non è solo una questione tecnica, ma un allarme democratico che non può essere ignorato o derubricato a svista”.

Il TAR ha riscontrato irregolarità in oltre il 50% delle sezioni elettorali, un dato che ha portato il tribunale a rimettere in discussione la regolarità dell’intera consultazione. “Chi parla di rispetto del voto – attacca Sola – dovrebbe spiegare come si possa pretendere legittimità da un processo in cui mancano perfino i registri delle tessere elettorali o le liste degli elettori. È un insulto alla democrazia”.

Nel mirino del Movimento 5 Stelle finiscono anche le reazioni istituzionali. In particolare, Alessandrini definisce “gravissime” le parole del presidente della Regione, Marco Marsilio, che ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato per difendere “il voto sostanziale” a fronte di “presunti errori formali”. La replica è secca:

“Le regole del voto non sono formalità. Sono il fondamento della democrazia. Sminuirle significa mancare di rispetto ai cittadini e alle istituzioni”, afferma la consigliera regionale, chiedendo rispetto per il lavoro dei giudici e l’immediato ritorno alle urne.

A rincarare la dose è ancora Paolo Sola, che accusa il sindaco uscente Carlo Masci di voler prolungare la crisi politica e istituzionale con ricorsi pagati dai cittadini: “Masci ha già nominato tre avvocati a carico della collettività. Se il centrodestra è così sicuro della propria forza elettorale, perché non restituire subito la parola agli elettori invece di attaccare la magistratura?”.

Infine, il Movimento 5 Stelle richiama l’importanza del contesto in cui tutto si svolge: la nascita della Nuova Pescara, il più grande riassetto istituzionale della regione. Per Alessandrini, proprio questo passaggio richiede “massima trasparenza e rigore istituzionale”, non “scorciatoie, giochi di palazzo o attacchi ai giudici”.

“La città – conclude – merita rispetto. E rispetto significa tornare al voto con regole chiare, controlli efficaci e piena fiducia nei meccanismi democratici”.

La polemica è solo all’inizio, ma intanto la sentenza del TAR ha già riaperto ufficialmente una partita che sembrava chiusa. Ora si attende la pronuncia del Consiglio di Stato, ma per molti, quella di Pescara, è già una delle crisi istituzionali più gravi degli ultimi anni.

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