E pensare che c'era il pensieroHomeIn Evidenza

ANDREA LEOMBRUNO COME GESÙ DAVANTI AL SINEDRIO!

di Luigi Liberatore – E’ iniziato nel tribunale di Avezzano il processo a carico di Andrea Leombruno che la notte del 31 agosto di due anni fa, a San Benedetto dei Marsi, uccise col suo fucile un’orsa. La notizia in sé, in altri tempi e per altre ragioni, sarebbe stata relegata in un trafiletto dalla stampa locale o nemmeno divulgata se non nel caso in cui ad essere ucciso fosse stato il cacciatore. Altri tempi ed altre ragioni. Senonché Andrea Leombruno si è trovato con le giuste ragioni ma in un’era sbagliata ad affrontare l’animale che nel frattempo, da morto, ha acquisito rilevanza storica, ribattezzato con un termine elegante da frutteto che leviga le coscienze degli animalisti e rinforza quelle degli ambientalisti: “ Orsa Amarena”. Orbene, dicevo che il processo è eclatante. Sì, davvero, perché contro Leombruno si sono costituiti parte civile una cinquantina di associazioni, e pure la Regione Abruzzo e il Comune di Villalago, come se questi due enti non avessero altro a cui pensare per rendere meno problematica l’esistenza della gente. Cinquanta associazioni in un processo penale contro un cacciatore, qualcosina in meno dei componenti del Sinedrio davanti al quale venne condotto Gesù per essere poi crocifisso. E’ mia opinione che non ci sono state altre vicende storiche tali da smuovere tante coscienze come questo avvenimento; penso che manco il processo a Socrate, a Galileo, o quello di Norimberga abbiano urtato il buon senso della gente. Il mio conforto sta nel sapere che viviamo in una società dove i processi non si fanno in piazza e nemmeno col numero delle costituzioni di parte civile, ma nelle aule di un tribunale. Meno male, sennò dovremmo pensare che a Leombruno sia riservato un plotone di esecuzione.  

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