
IL CINEMA CHE INTERROGA IL MONDO: A ROCCARASO TORNA AMICORTI, IL FESTIVAL DEL PENSIERO E DELLE EMOZIONI
Il cinema non è solo intrattenimento. È coscienza, sguardo, responsabilità. È questo lo spirito che anima la settima edizione dell’AmiCorti International Film Festival, aperta ufficialmente a Roccaraso e in programma fino al 28 giugno. Un appuntamento ormai imprescindibile per chi crede nella forza del cinema d’autore, che quest’anno si carica di un significato ancora più profondo: celebrare il linguaggio audiovisivo come strumento di comprensione del presente e delle sue fragilità.
AmiCorti si è guadagnato negli anni un posto di rilievo nel panorama dei festival internazionali dedicati al cinema indipendente. Il merito va soprattutto alla visione della sua fondatrice e direttrice artistica, Ntrita Rossi, che durante l’inaugurazione ha ribadito la missione del festival: «Non è solo una rassegna, è uno spazio libero, umano e necessario dove le storie autentiche possono parlare al cuore e scuotere le coscienze». Quest’anno, non a caso, l’intera edizione è dedicata a Ken Loach, maestro del realismo sociale e due volte Palma d’Oro a Cannes.
Le proiezioni si terranno tra l’auditorium cittadino e il cinema Roma. In gara ci sono opere provenienti da tutto il mondo, divise in sei sezioni: cortometraggi, lungometraggi, animazione, videomusica, documentari e tematiche sociali – quest’ultima in diretto collegamento con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Tra le novità più attese, la masterclass del 26 giugno sul conflitto in Ucraina con la proiezione di Freedom on Fire del regista candidato all’Oscar Evgeny Afineevsky, già premiato all’apertura del festival. A lui, come a Paul Haggis e Ken Loach – che riceveranno il premio alla carriera durante la cerimonia conclusiva – il festival riconosce il valore di un cinema che sa essere voce del presente.
«Il nostro impegno – ha spiegato ancora Ntrita Rossi – è quello di costruire ponti attraverso le storie. Il cinema può essere una bussola etica, un luogo di empatia e giustizia». La presenza di due cineasti come Haggis e Afineevsky va proprio in questa direzione: da una parte il racconto crudo e urgente dell’Ucraina in guerra, dall’altra le riflessioni etico-sociali di film come Nella valle di Elah.
Anche il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, ha voluto sottolineare l’importanza dell’evento per il territorio: «AmiCorti rappresenta un’occasione preziosa per la nostra comunità. Rafforza l’attrattività della nostra offerta turistica e culturale, e conferma la vocazione della nostra città a ospitare eventi di respiro internazionale».
Il programma del festival si annuncia denso e stimolante, con titoli che affrontano i grandi temi del nostro tempo: dal cambiamento climatico (Ice Breath) alla globalizzazione (Rebajicun), dalla resilienza individuale (Flat Spot, Better Tomorrow) alle disuguaglianze sociali (Who’s Gonna Take the Weight?).
Tutti i film selezionati concorreranno all’assegnazione della “Fragola d’Oro”, simbolo del festival. L’elenco completo delle opere è consultabile sul sito ufficiale www.amicorti.org.
Più che un festival, AmiCorti si conferma dunque un laboratorio di pensiero critico e visioni coraggiose. Un luogo dove il cinema non si limita a raccontare storie, ma prova a cambiarle.