
IL SINDACO DI GAGLIANO ATERNO SCRIVE AL GOVERNO: “LO SPOPOLAMENTO DELLE AREE INTERNE NON È IRREVERSIBILE. NON RASSEGNAMOCI AL DECLINO”.
GAGLIANO ATERNO – “Lo spopolamento non è un destino, ma una sfida. E come ogni sfida, può essere vinta.” Con queste parole il sindaco di Gagliano Aterno, Luca Santilli, ha preso carta e penna per scrivere direttamente al Ministro Raffaele Foti, contestando apertamente il contenuto della bozza del Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne, recentemente presentata alla Commissione parlamentare della Camera.
Al centro della contestazione, la definizione dello spopolamento come fenomeno “irreversibile”, riportata nel documento ministeriale. Un’espressione che, secondo il primo cittadino, rischia di sancire una pericolosa rassegnazione istituzionale di fronte a un problema che coinvolge migliaia di piccoli comuni in tutta Italia.
“Quanto scritto ci ha colpito profondamente – si legge nella lettera – perché rischia di scoraggiare l’impegno quotidiano di amministratori, cittadini, associazioni e nuovi abitanti che stanno riportando vita nei territori considerati marginali.”
Il documento è stato approvato e condiviso all’unanimità dall’assemblea cittadina del borgo abruzzese, che si riunisce ogni mese dal 2021 e che rappresenta una forma di partecipazione attiva della comunità.
Nella missiva, Santilli sottolinea il valore strategico delle aree interne non solo come presìdi di memoria e tradizione, ma come spazi di sperimentazione e innovazione: “Qui si mette in pratica la transizione ecologica, energetica e digitale. Nascono nuove attività, arrivano nuovi abitanti, si attivano reti di collaborazione. Non accettiamo che tutto ciò venga ignorato o sminuito.”
E poi l’invito diretto al ministro Foti, per un confronto sul campo: “Siamo pronti ad accoglierLa a Gagliano Aterno, per mostrarLe con i fatti che non tutto è perduto. Proprio dai luoghi più piccoli può ripartire una nuova idea di Paese.”
Una lettera accorata e lucida, che rivendica il diritto alla speranza e alla progettazione anche per i territori montani, troppo spesso considerati marginali, ma che – come ricorda il sindaco – custodiscono una parte fondamentale del futuro dell’Italia.