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“L’INCANTATRICE DI NUMERI”: IL VIAGGIO DI MARIA BELLUCCI NEL MONDO SOMMERSO DELLA PROSTITUZIONE

C’è una giornalista che osserva, indaga, racconta. E lo fa con coraggio, scavando nelle pieghe di una realtà spesso ignorata o tenuta ai margini del dibattito pubblico. Maria Bellucci, giornalista e scrittrice originaria di Pratola Peligna, ha dato voce a quel mondo sommerso nel suo nuovo libro-inchiesta “L’incantatrice di numeri”, un’opera che si muove con delicatezza e realismo tra i mille volti della prostituzione contemporanea.

Il titolo evoca Ada Lovelace, pioniera dell’informatica e “incantatrice dei numeri” dell’Ottocento, figlia di Lord Byron e simbolo di un’intelligenza femminile fuori dagli schemi. Ma qui i numeri sono altri: quelli delle tariffe, delle categorie, delle richieste più o meno esplicite che si nascondono nei meandri della rete. Numeri che diventano anche codici – come quelli del nuovo codice Ateco recentemente introdotto in Italia per regolarizzare fiscalmente escort, agenzie di incontri e altri servizi legati al sesso consensuale – segnando forse un punto di svolta in un settore dove per troppo tempo ha regnato l’ipocrisia.

La copertina del libro di Maria Bellucci

Mia, la protagonista del libro, è una giovane donna riservata, passionale, disillusa e attenta. Attraverso i suoi occhi Bellucci racconta storie vere o verosimili, fatte di incontri, solitudini, desideri e scambi. In questo universo sfaccettato, ogni prostituta ha un suo nome nel vocabolario inventato da Mia: le wing woman, le tavoline, le web croupier. Ogni etichetta è un modo per leggere, senza giudicare, il tipo di servizio offerto ma anche la personalità e l’approccio di ciascuna donna.

Il libro non è solo un’indagine sul sesso a pagamento. È anche una riflessione sulle relazioni umane al tempo dei social e dei siti di incontri, dove il sesso virtuale ha spesso soppiantato quello reale, e dove una foto può diventare merce rara capace di muovere centinaia di euro. È il ritratto, spesso malinconico, di una società che fatica a costruire legami autentici e in cui l’intimità viene sempre più spesso cercata – e comprata – online.

Maria Bellucci, abruzzese doc, dimostra ancora una volta come l’osservazione del reale possa diventare narrazione di qualità. Dopo anni di lavoro giornalistico, ha scelto la forma del romanzo-inchiesta per accendere un faro su un fenomeno tanto visibile quanto rimosso. E non si ferma qui: è già in cantiere il suo prossimo libro, dal titolo evocativo: “Un uso romantico di te”, che promette di scavare ancora più a fondo nei sentimenti e nelle contraddizioni del nostro tempo.

Con “L’incantatrice di numeri”, Bellucci ci consegna un’opera scomoda, necessaria e lucida, capace di parlare a tutti.

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