
POPOLI, LA PANCHINA DELLE MERAVIGLIE: LA REPLICA DEL SINDACO
POPOLI TERME – Doveva essere solo una panchina. Magari insolita, magari rialzata, magari un po’ termica (calda d’estate e gelida d’inverno). E invece è diventata “la Panchina delle Meraviglie”: troppo alta per sedersi comodamente, troppo marmorea per essere accogliente, troppo simile – a detta di alcuni cittadini – ai bagni pubblici di Pompei. Il tutto a due passi dalla Fontana delle Ninfee, in piazza XX Settembre, recentemente risistemata.
La panchina, per così chiamarla, è costruita su pilastrini bianchi in muratura e sormontata da una lastra in marmo. Fin qui, l’arredo urbano. Ma i commenti – e soprattutto le ironie – hanno infiammato i social. Le critiche più accese sono arrivate dal portavoce dell’associazione Luci su Popoli, Gianni Natale, che ha definito la seduta “divergente sotto ogni punto di vista”, sottolineandone l’eccessiva altezza, la scomodità e la natura “gelata in inverno e rovente in estate”, paragonandola infine a una latrina romana.
La risposta non si è fatta attendere. Ed è arrivata direttamente dal sindaco Dino Santoro, che ha replicato in modo deciso:
“Leggo questo articolo e davvero mi rendo conto della pochezza di argomenti di chi nel fine settimana si è divertito sui social – ha scritto Santoro – mostrando di non avere a cuore il proprio paese ma solo il proprio ego.”
Il primo cittadino ha poi chiarito l’aspetto tecnico dell’intervento:
“Stiamo parlando delle prese di aerazione del locale tecnico sottostante. Prima erano in PVC arancione, ora sono in acciaio. Prima nascoste da un enorme quadro, ora – se qualcuno vuole utilizzarla come panchina – può farlo. Le grate erano state momentaneamente rimosse per permettere delle modifiche e sono già state riposizionate.”
Una risposta tra il piccato e il pragmatico, che prova a spegnere con la ragione una polemica tutta “di pancia” (e, a quanto pare, anche di sedere).