
CI SONO SINDACI E SINDACI. QUELLO DI OLIVERI, IN SICILIA, OGNI MATTINA IN BICI RIPULISCE LE STRADE DEL SUO PAESE
di Simonetta Caruso Puglielli
Lui si chiama Francesco Iarrera. Ed è il sindaco di Oliveri, un piccolo comune siciliano di circa 2.000 abitanti della provincia di Messina. Ma prima ancora di essere sindaco, è un cittadino con le mani sporche di terra e il cuore pieno d’amore per il suo paese. Ogni mattina si alza, monta sulla sua vecchia bici dotata di cassetta e gira per le strade. Raccoglie cartacce, bottiglie, rifiuti. Lo faceva da ragazzo. Ha continuato anche da sindaco. Perché non si è mai sentito “più in alto” degli altri. Solo più responsabile. Sa che i soldi sono pochi. Ma l’amore no. Così prende il decespugliatore d’estate, si prende i patentini per usare escavatori e pale meccaniche. Fa tutto quello che può, con quello che ha. Come dovremmo fare tutti, ogni giorno. Un giorno però, succede qualcosa di incredibile. Davanti a lui si presentano centinaia di persone. Con pennelli, pale, zappe, sorrisi. Cittadini, operai, professionisti, artigiani. Tutti insieme per dare una mano. Per imitare il suo esempio. Per trasformare il paese, non con le lamentele ma con le mani. Marciapiedi sistemati. Muri ridipinti. Giardini puliti. Due vicini che non si parlavano da anni tornano a farlo mentre piantano un fiore. I bambini raccolgono rifiuti in spiaggia come fosse un gioco. Oliveri cambia. E diventa un piccolo miracolo collettivo. Francesco continua a raccogliere cartacce. Ma adesso non è più solo. Nel 2023, Oliveri riceve una menzione speciale all’Urban Award per la mobilità sostenibile. Ma il premio più grande è un altro: un paese unito, pulito, vivo. Un paese che non aspetta il cambiamento. Lo costruisce. Questa è una piccola storia siciliana che sembra uscita da un romanzo d’altri tempi e che mostra che alla fine, la rivoluzione di Francesco è semplice: dare l’esempio, con una bici, due mani e un cuore grande. Non a caso è siciliano, la mia seconda patria dov’è ho lasciato il cuore. Colui che è in grado di ispirare gli altri non ordina, indica la strada.
Queste persone mi danno la carica.
Eh si ma a Sulmona non si può fare, ca da fa tu? a me lu puost mann’a da, i pag l’tass, e mi fermo…
Caro Pratolano, a Sulmona facciamo la differenziata e paghiamo la Tassa Rifiuti mentre altre città non fanno la differenziata e pagano di meno.
Poi è ovvio che qualche sulmonese dopo un po’ si arrabbia, cominciassero i sindaci delle altre città a dare il bon esempio come il sindaco di Oliveri.
L’articolo è per i tagliatori di nastri non per i Sulmonesi!