
PRIMO CONSIGLIO COMUNALE A SULMONA, TRA CODICI CRISTALLIZZATI E QUALCHE VIRTÙ
di Massimo Di Paolo – Il primo rito è avvenuto come doveva avvenire: baci abbracci e buoni auspici. In second’ordine impegno, promesse e partecipazione. A guardarci bene un Consiglio comunale, il primo dell’era Tirabassi, che di destra o sinistra non aveva alcunché. Come era giusto che fosse, le emozioni e gli stati d’animo hanno primeggiato, sia per i novizi sia per i già avvezzi alle rappresentazioni che la politica riesce ad ammantare con i gonfaloni e i rimandi istituzionali. Non poteva essere altrimenti. Che sia ben chiaro, tutti partecipiamo con sentimenti di speranza per Sulmona, dando fiducia e privandoci di ogni pregiudizio iniziale verso le persone e verso un piano di lavoro che si attende con trepidazione. L’analisi dei fatti: non si è percepito un frammento di discorso non convenzionale, una rassicurazione di sostanza, un saluto non di circostanza, una già nitida presa di posizione. Forse il contesto non lo permetteva o forse il ring, senza avversario, non era dei più stimolanti. Ma la farcitura non è apparsa fresca, come la bagna del babbà, va fatta al massimo trenta minuti prima di gustarla altrimenti inacidisce. I malumori per il giorno della festa ci sono stati, come la politica insegna e la mancanza degli assessori ha testimoniato. Una nota incute timore: anche questa volta la squadra si è presentata come un prodotto di rappresentanza del voto e delle podestà locali che schiacciano ogni tentativo di ri-fiatare; eppure quello che Sulmona dovrà affrontare è noto e il peso di quello che andrà risolto, in ogni area e settore, non è di poco conto. Il Sindaco ha chiesto fiducia e tutti oggi la concediamo perché resta sua la responsabilità, per la nostra Città, di creare un gruppo di dirigenti che, oltre che capace, resti ispirato da una vera cultura dell’imparzialità. L’attuale Amministrazione ha bevuto dell’appoggio e della presenza della filiera istituzionale nazionale, regionale e locale ma da sabato, con la presa di consegne da parte dell’assise comunale, occorrerà ricostruire e rafforzare quell’autonomia necessaria per governare: per essere in grado di svincolarsi da quelle forze che indirizzano, condizionano, decidono, imponendo il criterio della propria parte su qualsiasi altro. La lettura dell’attribuzione delle deleghe, narra molto sulle possibilità di condizionamento e sul controllo di settori critici, delicati assai per l’intera comunità. Certo: è anche un esame, un riscatto, una rivalsa per la destra sulmonese che dovrà dimostrare di aver espresso dopo il voto, un’adeguata classe dirigente, in grado di non modellarsi per intero agli indirizzi e alle forze di interessi e collusioni da bassifondi. Staremo a vedere. Per ora: la punta di familismo, gli assessori quasi fatti, le amicizie tradite, le alleanze sopite, restano solo leggeri difetti, imperfezioni su cui mettere un cerotto e niente più. È il gioco della politica che vende parole, buoni propositi e liste mentali di quello che si promette di fare. Il vero sasso nello stagno, forse l’unico di questo primo Consiglio comunale del governo Tirabassi, è stata la nomina di Franco Di Rocco a Presidente del Consiglio. Al di là del percorso politico, della storia personale, intima e per questo giusta, un passaggio del suo ringraziamento va riflettuto: “… a chi per troppo tempo ha pensato di restare in silenzio o nascosto …” che sia da stimolo per tutti, che sia fonte di indirizzo politico, di rigenerazione, di integrazione ed evoluzione sociale. Che sia un atto rivoluzionario, paradossalmente attuato da un governo di destra: prima che i cerchi della diversità, quale ricchezza per una comunità, tornino ad essere acqua piatta.
E adesso chi lo racconta ai sinistri che la destra razzista ha eletto Presidente del consiglio comunale una persona di etnia Rom ?
bene,ma quale racconto,sotto la luce del sole il voto e le grandissime illusioni/chiacchiere per dare a credere ,ovvio per i tantissimi sudditi e popolino credulone,pochi,pochissimi i Cittadini consapevoli ,quelli che conoscono il potere sovrano,quelli dei doveri e diritti,quelli che tirano pedate bene assestate a tutti i cialtroni della politica,destra,sinistra,centro,estremi ,loro indicati,tutti uguali,solo privilegi e interessi particolari,vediamo cosa accade,tra poco la verita’…I migliori auspici ,buon lavoro ,naturalmente le valutazioni con l’inizio delle attivita’,azioni,interventi,funzioni,ecc che dovrebbero generare benefici/vantaggi nell’Interesse generale di cui servizi fruibili/efficienti/
moderni/tecnologicamente adeguati/validi/utili ai Cittadini,Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,e basta,o no?