
QUANDO LA VERITÀ DÀ FASTIDIO
di Claudio Lattanzio
In tempi non sospetti – quando ancora il trionfo elettorale del centrodestra era solo un’ipotesi e le urne tacevano – qualcuno aveva osato ipotizzare una possibilità che sembrava fantascienza politica: una presidenza del consiglio comunale di Sulmona affidata a Franco Di Rocco, esponente della comunità rom locale.
Quel “qualcuno” ero io. E con la mia testata, ReteAbruzzo, tra il serio e il satirico, avevo tracciato un percorso che parlava di politica vera, con tutti i suoi chiaroscuri. Avevamo raccontato – con dovizia e ironia – la lunga e tortuosa carriera dell’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo e della moglie Marianna Scoccia, una coppia che da anni tiene banco nelle cronache politiche abruzzesi. Una coppia nota per una costante: il trasformismo. Cambi di casacca ripetuti, amministrazioni fatte cadere, alleanze spezzate e rinnovate con sorprendente disinvoltura.
Nel nostro pezzo, lo ribadisco, mettevamo in guardia da una possibile replica di questo copione anche in questa tornata elettorale. Ma nel farlo, avevamo sottolineato con chiarezza come un’eventuale elezione di Franco Di Rocco rappresentasse un segnale forte, chiaro, inequivocabile: un passo vero verso l’integrazione, non quella di facciata ma quella autentica, sociale, culturale e politica.
Eppure, in un’operazione che sa tanto di cinismo calcolato, la coppia Gerosolimo-Scoccia ha ribaltato il senso di quanto scritto. Non hanno confutato gli argomenti politici. Non hanno difeso il loro operato. Non hanno risposto alle critiche legittime sul loro percorso istituzionale. No: hanno invece spostato l’attenzione, falsificato la prospettiva, e strumentalizzato il nome di Franco Di Rocco per far passare me – e il mio giornale – come promotori di un pensiero razzista. Un colpo basso, studiato nei toni e nei tempi, partito sui social con due post firmati da marito e moglie, senza alcun confronto diretto, senza alcuna rettifica chiesta, senza alcuna lettura onesta del pezzo originale.
Il risultato? Una valanga di commenti velenosi, l’indignazione di circostanza di chi ruota attorno al loro potere politico e personale, e un tentativo neanche tanto velato di mettermi contro l’intera comunità rom locale. Un atto, un metodo, che definire mafioso non è iperbole: perché quando si tenta di isolare un giornalista, distorcendo pubblicamente il suo pensiero per infangarne la reputazione, siamo davanti a una dinamica intimidatoria ben precisa.
Ma oggi, a distanza di settimane, posso dire di essere soddisfatto. Soddisfatto che alla presidenza del consiglio comunale di Sulmona ci sia proprio un esponente della comunità rom: Franco Di Rocco. Un giovane preparato, serio, che da anni lavora per l’integrazione vera della sua comunità nella vita cittadina. Un cittadino come tanti, e forse meglio di tanti.
E permettetemi un ricordo personale. Io Franco lo conosco da tempo. L’ho fotografato 26 anni fa, nel primo giorno di scuola di mia figlia. Erano bambini, seduti allo stesso banco. Non c’erano differenze tra loro. Solo due bambini con lo zaino nuovo e un mondo davanti da scoprire. Quella foto non era un simbolo allora. Ma oggi, guardandola, capisco che lo è diventata: un’immagine silenziosa di convivenza, di rispetto, di futuro.
L’integrazione non si predica: si vive. E la si difende, anche quando è scomoda per chi basa la propria forza politica sulla divisione e sulla confusione.
Chi racconta i fatti ha il dovere della verità. Anche quando la verità dà fastidio.
Ottimo articolo. Il tempo è galantuomo , trasformisti o contacchiere prima o poi…..
bene,chi, cosa, dove, come, quando e perché? Tutto e’ permesso nella las vegas terrazza della valle, scommesse,gioco facile ,farina,bicarbonato,fatture per corrispondere,consulenze,assegnazioni/contratti a case magiche,spettacoli,eventi di interessi particolari,mense,rifiuti,
ortaggi,frutta,distribuzione bevande,sagre,feste paesane,rievocazioni itineranti,ecc,ecc,anzi :chi piu’ ne ha ne metta…vediamo le attivita’,iniziative,azioni,interventi,funzioni,e soprattutto risultati/servizi nell’Interesse generale di cui i benefici/vantaggi ai Cittadini,Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,e basta,o no?