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FALLISCE LA MESSA ALLA PROVA: SULMONESE A PROCESSO PER VIOLENZA PRIVATA

La messa alla prova si conclude con un nulla di fatto, e per Attilio Ramunno, 30enne di Sulmona, si apre ora il processo. Lo ha stabilito il giudice Irene Giamminonni, revocando il beneficio inizialmente concesso all’imputato nell’ambito di una vicenda giudiziaria dai contorni familiari e turbolenti.

Ramunno era coinvolto in una faida che ha visto imputate sei persone e la cui eco ha scosso la cronaca locale nel 2023. La sua posizione era stata stralciata per consentirgli di accedere al percorso rieducativo previsto dalla messa alla prova, strumento che consente, in alcuni casi, di evitare il processo penale attraverso lo svolgimento di attività riparative e socialmente utili. Tuttavia, l’esito negativo del percorso ha riportato la sua posizione all’interno dell’aula di tribunale.

Il giovane è accusato di violenza privata per aver rivolto minacce a una donna di 50 anni, che sarebbe stata costretta ad abbandonare la gestione di un’attività commerciale a causa delle intimidazioni subite. Gli elementi a suo carico sarebbero emersi nell’ambito di un’indagine condotta dalla squadra anticrimine del commissariato di Sulmona, che nel 2023 aveva effettuato una perquisizione presso l’abitazione di una 51enne, una delle persone coinvolte.

Durante l’operazione, gli agenti avevano sequestrato i telefoni cellulari in uso a quattro dei sei imputati. Attraverso l’analisi dei tabulati telefonici e la trascrizione dei messaggi WhatsApp, gli inquirenti avevano ricostruito un quadro fatto di minacce esplicite e tentativi di estorsione. Quest’ultima accusa è successivamente caduta in sede dibattimentale, ma sono rimaste in piedi quelle relative alle pressioni psicologiche e alle intimidazioni.

Il processo per gli altri sei imputati si è già concluso nei mesi scorsi con condanne che variano da 8 mesi a 1 anno e 9 mesi di reclusione, a conferma della gravità dei comportamenti contestati. Ora anche per Ramunno si aprono le porte del processo, in attesa che il tribunale accerti le sue responsabilità e decida sulla sorte giudiziaria di quello che sembrava poter essere un caso risolto con un percorso alternativo.

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