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SULMONA, LA GIUNTA DEI MIRACOLI (POLITICI): LA VOLONTÀ DELLE URNE? SOLO SE COINCIDE CON QUELLA DI GEROSOLIMO

A Sulmona si è finalmente chiuso il cerchio magico. Non quello di Harry Potter, ma quello ben più concreto di Andrea Gerosolimo, dove le bacchette magiche sono state sostituite da telefoni bollenti e porte chiuse in faccia. Il sindaco Luca Tirabassi, con grande enfasi, aveva promesso una giunta “che rispecchiasse la volontà delle urne”. Peccato che quella volontà, nella pratica, sia stata archiviata in un cassetto — probabilmente lo stesso dove finiscono le promesse elettorali.

Se le indiscrezioni saranno confermate sabato mattina, l’unico risultato rispettato è quello del manuale Cencelli in salsa civica, aggiornato alla versione “Gerosolimo 3.0”. La lista Noi Moderati, seconda forza per voti e rappresentata da ben tre consiglieri, si ritrova… senza assessori. A spuntarla invece è Sulmona al Centro, che con soli 62 voti del ripescato Fabrizio Paolini si prende due poltrone, come Fratelli d’Italia. Perfino Forza Italia, che almeno un assessore lo ha, si accontenta — ma con meno entusiasmo di un tifoso allo 0-0 al 90esimo.

E se la volontà degli elettori pare già archiviata, la vera volontà che conta è quella che parte da via Salvemini, studio del già citato Gerosolimo, dove pare si decidano più cose che in una riunione di giunta. Non sorprende allora che Angelo D’Agostino, fedelissimo dell’ex assessore regionale, e primo dei non eletti con 243 voti, sia stato silurato senza preavviso.

A nulla sono servite le pressioni degli sponsor “storici” Armando e Mario Sinibaldi, che pare abbiano bussato alla porta del boss civico, salvo uscirne “con le pive nel sacco”, come si dice dalle nostre parti. La risposta dev’essere stata di quelle secche, tipo: “Grazie per l’impegno, ma ci serviva uno con meno voti e più malleabilità”.

Altra figuraccia incorniciata è quella dell’ex assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Zavarella, già escluso dalla candidatura a sindaco e ora scartato anche come assessore. Una carriera amministrativa che pare seguire la parabola inversa di una stella cadente. Lui, insieme a Luigi Santilli, resta a guardare — probabilmente seduto su una panchina del centro storico, a domandarsi dove abbia sbagliato in compagnia del medico Luciano Marinucci.

Nel frattempo, chi entra davvero in giunta? Mauro Tirabassi, cugino del sindaco (la meritocrazia è di casa, letteralmente), sarà vice e probabilmente si occuperà anche dei Lavori Pubblici, così il cerchio si chiude e la famiglia è contenta. A lui si aggiungono Luisa Taglieri, Emanuela Cosentino (ancora in lotta per la Cultura) e Alessandro Pantaleo, portavoce di Sulmona al Centro, che incassa la doppietta di assessori e ringrazia la sorte (e Gerosolimo). Anche se dovrà prima risolvere la questione della partecipata Saca di cui è parte del Cda.

E il Bilancio? Nessun problema! Non serve un esperto, basta che ci sia il sindaco stesso, che si autodelegherà la materia più complessa dell’ente. D’altronde, se ha saputo far quadrare questa giunta, far quadrare i conti del Comune sarà una passeggiata. O forse no.

In tutto questo, Noi Moderati si consola con la presidenza del Consiglio comunale, affidata a Franco Di Rocco. Un po’ come ricevere una medaglia per partecipazione dopo aver corso la maratona con le scarpe slacciate.

Insomma, la nuova giunta Tirabassi è partita col freno a mano tirato, tra scontenti, esclusioni eccellenti e voti (tanti) che non contano quanto i rapporti (pochi ma buoni). Il sindaco voleva rispettare la volontà popolare, ma alla fine ha vinto — di nuovo — la geometria variabile del potere: quella che trasforma i 243 voti di D’Agostino in polvere, e i 65 di Paolini in un assessorato.

Benvenuti a Sulmona, dove la politica è un’arte. E la magia… pure

2 commenti riguardo “SULMONA, LA GIUNTA DEI MIRACOLI (POLITICI): LA VOLONTÀ DELLE URNE? SOLO SE COINCIDE CON QUELLA DI GEROSOLIMO

  • musichiere

    bene,ragione da vendere,per prevedere il futuro non ci vuole un nuovo profeta,basta un semplice maghetto anche pasticcione: il proprietario del teatro,con i pupari di turno,al cantare del gallo rinnegheranno gli indicati della meravigliosa favola,quindi nuova storia con cambio,rotazione,avvicendamento di comparse,attori ,prime donne ,marionette ,ecc,ecc,il tutto sempre e solo in riferimento degli interessi/ritorni particolari,indicati dagli sponsor dello spettacolo,soprattutto quelli inerenti i produttori della farina ,proprietari del mulino a vento,vediamo chi ci azzecca,Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,o no?

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  • Si spera sempre nell ‘avvocato sindaco, che pronto a dare battaglie negli uffici dei tribunali, sarà attento e giusto per amministrare bene la città, senza farsi passare le mosche sotto il naso.

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