
10 E 11 GIUGNO 1990: QUANDO PAGANICA E ARISCHIA SCESERO IN CAMPO CON UN REFERENDUM PER RICONQUISTARE LA LORO AUTONOMIA COMUNALE
L’AQUILA – Il 10 e 11 giugno 1990 6.530 elettori vennero chiamati alle urne: 5.271 per la zona di Paganica e 1.259 per Arischia.
Nonostante le considerazioni dei giornali e delle televisioni locali circa l’inutilità della consultazione referendaria, l’affluenza alle urne fu massiccia: 3.829 elettori votarono a Paganica (72,5%) e 966 ad Arischia (76,7%).
Il giorno stesso del referendum, sulla terza pagina di “Stampa Sera” l’inviato Dario Celli riferiva: “Un’adesione massiccia che preannuncia un plebiscito di sì. Gli elettori di Paganica e di Arischia”, due frazioni dell’Aquila, hanno risposto con entusiasmo alla nuova chiamata alle urne, ad una sola settimana dai referendum su caccia e pesticidi. Sette giorni fa nelle nove sezioni elettorali di Paganica si recò a votare poco più del 48% degli aventi diritto.”
L’esito della consultazione referendaria fu pressoché plebiscitario (88,5% di sì a Paganica, 73,4% ad Arischia). Benché si rilevassero degli scarti notevoli tra i vari seggi elettorali della X Circoscrizione, la volontà dei cittadini venne stata espressa in maniera così netta che non si esitò a definire “storica” questa giornata di democrazia, festeggiata con manifestazioni di gioia nei due centri interessati.
I commenti dei cittadini raccolti dalla stampa del giorno successivo furono unanimi: “Il risultato positivo significa che c’è tanta voglia di autonomia qui a Paganica” , “Difficile ora dire no ad un popolo così deciso e compatto” . “E’ un risultato che va al di là degli sviluppi pratici che potrà avere, e del quale si dovrà per forza prendere atto” , “Diffidiamo il Comune dell’Aquila a prendere ulteriori iniziative che riguardino il nostro territorio e in particolare la costruzione di una discarica comunale” .