
VOTO REFERENDARIO: QUANDO SI SBAGLIA A PORGERE LA MATITA GIUSTA
di Alessia Cannizzaro
L’AQUILA – Io oggi ho votato due volte. Due volte.
Ora vi spiego cosa è successo.
Arrivo al seggio, consegno tessera e documento. Ok, posso votare.
Mi porgono schede e matita, vado dentro l’urna, segno le mie scelte, ripiego i fogli e li imbuco. Riconsegno la matita e prendo i documenti e il cellulare che avevo lasciato sul tavolo, sotto indicazione degli scrutinatori.
A quel punto, al grido: “Chi le ha dato questa matita?” mi bloccano e mi fanno tornare indietro.
“Voi”. Replico subito.
“Ma questa non è valida. In pratica, ha votato, ma il suo voto sarà annullato”.
Fermi tutti. Io sono andata a votare e mi annullano il voto, senza possibilità di replica? Non ci sto. Al ché faccio notare che io ho il diritto di esprimere la mia preferenza e non possono annullare il mio voto per un errore loro.
Si consultano, cercano di capire cosa fare… alla fine mi danno ragione. Mi riconsegnano nuovamente le schede e la matita (questa volta corretta). Rientro nell’urna, rivoto, imbuco nuovamente le schede, riprendo le mie cose e vado via.
Dunque, ricapitoliamo:
– Il mio voto non sarà più segreto.
– Dentro ci saranno più schede dei votanti.
– Chissà a quanti sarà successo, ma non se ne sono accorti in tempo… chissà quanti voti saranno annullati senza possibilità di replica, senza tenere conto della volontà dell’elettore.
E comunque, buon voto a tutti.