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CASO MIGRANTI A CORFINIO, PARLA IL VICESINDACO DI NISIO: “NESSUNA DERIVA XENOFOBA, ASCOLTIAMO I CITTADINI”

“Nessuna deriva xenofoba, ma solo il legittimo bisogno di chiarezza e sicurezza da parte dei cittadini”. È quanto afferma il vicesindaco di Corfinio, Francesco Di Nisio, intervenendo per fare chiarezza sulla questione dell’arrivo dei migranti nel comune peligno e sulla nascita del comitato cittadino, finito sotto i riflettori dopo la comparsa di una scritta xenofoba nei pressi del municipio.

Di Nisio si dice preoccupato per come la vicenda è stata rappresentata dai media: “Dalle notizie circolate sembra già di essere in campagna elettorale. Ma non si tratta di un problema politico, bensì sociale. Prima di diffondere certe informazioni, sarebbe opportuno confrontarsi con le fonti dirette. Nessuno ha contattato l’amministrazione per chiedere spiegazioni”.

Il vicesindaco respinge con decisione l’etichetta di xenofobia attribuita ai cittadini: “Non si può accusare un popolo di xenofobia basandosi su sensazioni. Il comitato non è nato l’altro ieri, ma si è strutturato nel tempo, già da un mese e mezzo, proprio perché circolavano voci insistenti sull’arrivo dei migranti. I cittadini hanno cercato informazioni, ma né noi amministratori né gli uffici comunali abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali”.

Sulle motivazioni del comitato, Di Nisio chiarisce: “Non è sorto per timori legati alla diminuzione del valore degli immobili, ma per la precarietà socio-economica del paese. Corfinio non ha strutture di accoglienza, né servizi sanitari o sociali sufficienti. Non abbiamo nemmeno il poliziotto municipale. Se dovessero arrivare 50, 70, 100 persone, su una popolazione di appena 950 abitanti, sarebbe un impatto molto forte”.

Il vicesindaco ribadisce la necessità di ascoltare tutte le voci: “Gli amministratori devono rappresentare tutti i cittadini, senza schierarsi. L’amministrazione non ha giustificato la scritta sul muro: l’abbiamo denunciata ufficialmente al prefetto e ai carabinieri. Ma dobbiamo anche comprendere il disagio delle persone che chiedono solo di essere informate”.

Infine, Di Nisio annuncia che il prefetto ha già fissato un incontro con l’amministrazione comunale: “Confidiamo nel confronto con la prefettura, da cui attendiamo le prime comunicazioni ufficiali. Solo così potremo dare risposte concrete ai cittadini che sono venuti a chiederci chiarimenti e che, finora, non abbiamo potuto rassicurare per mancanza di informazioni”.

Situazioni simili a quella attuale si sono già verificate in passato nel 2017 a Campo di Giove e Cansano. Anche lì inizialmente c’era preoccupazione per l’arrivo di migranti, ma poi le amministrazioni decisero di aderire al Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI). Da otto anni i due Comuni di Campo di Giove e Cansano gestiscono insieme il progetto SAI Maiella Accoglie, che ospita famiglie seguite da un’équipe multidisciplinare della Horizon Service Società Cooperativa Sociale. Sulla scia di quell’esperienza è nato anche il progetto SAI PaCentro dell’Accoglienza nel comune di Pacentro.

Grazie a questi percorsi, molte famiglie si sono integrate e i bambini hanno contribuito a mantenere in vita scuole che altrimenti sarebbero state chiuse. Si tratta di esempi virtuosi di come si possa trasformare l’emergenza e la diffidenza iniziale in una concreta opportunità di accoglienza e integrazione. Un modello che consigliamo di osservare con attenzione anche a Corfinio.

Un commento su “CASO MIGRANTI A CORFINIO, PARLA IL VICESINDACO DI NISIO: “NESSUNA DERIVA XENOFOBA, ASCOLTIAMO I CITTADINI”

  • Giacomo Faggioni

    Come al solito la pezza è peggio del buco. Non sa quello che deve dire e si arrampica sui muri lisci della chiesa di san Giacomo dove hanno apposto quella scritta razzista facendola passare per disagio sociale.
    Chissà cosa ne pensa il Parroco?
    Chissà cosa dirà nella sua omelia domenicale dal pulpito della sua chiesa, chissà se non sapeva niente del comitato di salute pubblica?
    Nemmeno qualche parolina in confessionale?
    Questa brutta vicenda mostra quello che siamo diventati.
    Brutta gente.

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