
STORIE DI REDENZIONE: LA VICENDA DELL’UOMO CHE, PRIMA BOIA, DIVENTO’ MEDICO PER SALVARE VITE UMANE

Questo è ciò che accadde al padre di Franz Schmidt all’inizio del XVI secolo.
Quell’uomo, Heinrich, era un umile artigiano. Ma dopo quella esecuzione forzata, fu segnato come boia. E con quel titolo arrivò uno stigma forte come la morte stessa. Lui e tutta la sua discendenza furono esclusi da tutti gli altri mestieri. Nessuno assume il figlio di un boia. Nessuno si siede accanto a lui in chiesa.
Così Franz crebbe: seguendo suo padre da esecuzione a esecuzione, imparando l’arte di tagliare, mutilare e uccidere. Un legame padre-figlio forgiato tra corde e spade.
Quando Heinrich morì, Franz assunse ufficialmente il ruolo. E non era un uomo qualsiasi. Era più forte, più preciso, più imponente di suo padre. Dominava l’arte dell’esecuzione e presto divenne il boia più rispettato e temuto di tutta Norimberga. Si sposò con la figlia del capo dei boia, ebbe sette figli e, sorprendentemente, guadagnò una certa simpatia all’interno della sua comunità.
Ma Franz aveva un’altra passione: la medicina. Studiava nel suo tempo libero, imparando sul corpo umano non solo per punirlo, ma per capirlo, per curarlo.
Durante la sua vita, tenne un diario meticoloso. Vi annotava ogni esecuzione, ogni amputazione, ogni sentenza. Si stima che uccise circa 300 uomini, e ne smembrò altri. Descriveva con precisione quale parte del corpo dovesse essere tagliata in base al crimine commesso. Il suo diario è uno dei documenti più dettagliati sulla giustizia brutale della fine del Medioevo.
Ma la cosa più scioccante arrivò dopo il suo pensionamento.
A sessant’anni, Franz Schmidt lasciò la scure e si dedicò completamente alla medicina. Divenne medico ufficiale. E nelle due decadi successive, si stima che salvò più di 10.000 vite.
Un boia che curò più persone di quante ne avesse danneggiate.
Franz morì vicino agli 80 anni. La sua storia non è quella di un semplice boia. È la storia di un uomo che, nato nel sangue, cercò la redenzione attraverso la compassione e la conoscenza.
Un promemoria che anche i sentieri più oscuri possono, a volte, condurre verso la luce.