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NESSUN DANNO ERARIALE: LA CORTE DEI CONTI ASSOLVE L’EX DOCENTE MARIO PELINO

Sulmona – La Corte dei Conti ha messo la parola fine su un lungo contenzioso giudiziario che ha visto protagonista Mario Pelino, ex docente universitario della Facoltà di Ingegneria, rigettando l’appello della Procura regionale e confermando integralmente la precedente sentenza di assoluzione.

La vicenda si era originata attorno ad alcune attività svolte dal professore tra il 2013 e il 2017, periodo in cui era ancora in servizio a tempo pieno presso l’università. Secondo l’accusa, Pelino avrebbe violato il regime di esclusiva previsto per i professori a tempo pieno, assumendo incarichi considerati incompatibili con tale status. Tra questi, la presidenza del consiglio di amministrazione della Confetti Pelino S.r.l. e la partecipazione societaria nella Olindo & Alfonso Pelino s.n.c.

La Procura contabile sosteneva che tali ruoli rappresentassero attività imprenditoriali vietate, chiedendo la condanna del professore al pagamento di oltre 138.000 euro per compensi che sarebbero stati percepiti indebitamente. Ma la difesa, guidata dall’avvocato Roberto Colagrande, ha efficacemente smontato le accuse, dimostrando che l’impegno del docente nelle attività citate non aveva carattere operativo, e che si trattava piuttosto di funzioni rappresentative e non gestionali.

Determinante, inoltre, la corposa documentazione prodotta in giudizio, che ha certificato l’effettivo svolgimento dell’attività accademica, il rispetto degli obblighi contrattuali e un alto livello di produzione scientifica, oltre a un giudizio positivo da parte degli studenti.

Nella sentenza, depositata il 30 maggio, i giudici contabili hanno sottolineato un principio chiave: la semplice violazione formale del vincolo di esclusiva non è sufficiente a configurare una responsabilità contabile, in assenza di una prova concreta di danno all’ente pubblico o di compromissione della qualità e quantità della prestazione lavorativa.

“Non è stato provato – si legge nella sentenza – che la prestazione lavorativa non sia stata resa nei termini previsti dal rapporto a tempo pieno, né sul piano quantitativo né su quello qualitativo”.

Al contrario, i giudici hanno rilevato che Pelino ha mantenuto uno standard accademico elevato, risultando regolarmente presente e produttivo nell’ambito della didattica e della ricerca scientifica.

Per questi motivi, l’appello della Procura è stato integralmente respinto, e la Corte ha anche disposto la condanna della Procura al pagamento delle spese legali di secondo grado, pari a 4.574 euro, in favore dell’ex docente sulmonese.

Con questa nuova assoluzione, Mario Pelino vede confermata la propria correttezza e si chiude un capitolo giudiziario che aveva sollevato non poche polemiche. La sentenza rappresenta anche un importante precedente in materia di compatibilità tra attività accademica e altri incarichi, chiarendo che la responsabilità contabile va sempre ancorata a danni reali e comprovati, non solo a valutazioni formali.

 

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