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MARIANNA SCOCCIA, LA FEUDATARIA!

di Luigi Liberatore – Il feudalesimo lo avrebbe attraversato di prepotenza, anzi dominato, perché di quel periodo storico porta nel suo DNA tre elementi significativi: Vassallaggio, beneficium e immunitas. Guardate, fa il sindaco di Prezza con autorità e autorevolezza come conseguenza di un potere locale acquisito in maniera plebiscitaria. Siamo nel campo del beneficium.  E’ consigliere regionale, anzi vice presidente del Consiglio, come esponente di un partitino nazionale che in Abruzzo vive della sua luce riflessa altrimenti quel raggruppamento di votanti non avrebbe alito. E qui possiamo affermare che il vassallaggio la trova interprete fiduciaria. Signori, è Marianna Scoccia la feudataria di cui parliamo, il sindaco di Prezza e vice presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo che ha posto le sue manine (taumaturgiche) affinchè la destra a Sulmona potesse tornare a governare la città. Una destra senza volto e pochi consensi che la Scoccia ha portato invece ad occupare Palazzo san Francesco. Non dobbiamo e non possiamo fermarci a questa analisi grossolana ma vera sul percorso finora seguito da una giovane donna che sembra aver soggiogato la politica e non viceversa. All’apice del suo fulgore, tuttavia, la feudataria di Prezza sembra essersi smarrita proprio sul terzo degli elementi cari al feudalesimo, principio estraneo però al nostro tempo: L’immunitas. Golosa di potere, oppure prepotente? Marianna Scoccia è stata giudicata da questo giornale perfino con generosità, ma con obbiettività soprattutto nelle vicende che hanno caratterizzato la campagna elettorale in vista della elezioni comunale di Sulmona, senza enfasi persecutorie né cedimenti sentimentali. L’esponente di “Noi Moderati” non ha gradito qualche nostra valutazione lasciandosi andare a minacce verso le quali noi giornalisti siamo abituati: La querela. Non la temiamo. La querela, ben intesi. Ci dispiace invece che il sindaco di Prezza stia perdendo l’aplomb mica con noi, ma coi suoi cittadini. Perché non dare notizie sulla piscina, sui consumi di acqua, sui costi della struttura facendosi inseguire da una associazione che vorrebbe magari prenderla in “castagna” quasi che dietro quella struttura potessero nascondersi chissà quali sacrilegi, sospetti che lei alimenta coi suoi dinieghi.? E poi. Ha deciso di abbattere una dozzina di alberi perché pericolosi per la pubblica incolumità, allora perché trincerarsi dietro un silenzio stizzito e non dichiarare semplicemente che “me iudice” quelle piante,  andavano abbattute per tenere al riparo da incidenti i propri amministrati? Nessun tribunale l’avrebbe “ripresa” per questo. Non si è sindaci per caso, soprattutto per la seconda volta se non si incarnano le ragioni e le aspettative della gente. E non si diventa vice presidente del Consiglio d’Abruzzo se non si hanno idee e soprattutto seguito elettorale. Basta poco, tuttavia, per scendere dal “trono”. Marianna Scoccia non ci è adesso antipatica perché ha minacciato di querelarci, né deve sentirsi offesa se ci va di definirla “feudataria”, definizione non malevola, carezzevole semmai e comunque adeguata. E’ per via della “immunitas”, di quel senso abusivo di intangibilità che la rende “feudataria” ma fragile allo stesso tempo, perché quel termine ha molti modi per essere tradotto e interpretato. Non contempla, ad esempio, la facoltà di potersi sottrarre al rispetto delle regole che le impongono di rendere chiaro ed accessibile il proprio “viaggio” amministrativo a chiunque ne chieda conto.

2 commenti riguardo “MARIANNA SCOCCIA, LA FEUDATARIA!

  • In quella epoca come panacea al popolino affamato si contrapponeva la realizzazione di grandiosi palazzi e opere pittoriche sbalorditive e cosi’ presi dal bagliore il popolino li osannava
    Nella nostra epoca basta un cioccolatino dato ad un singolo per ingannare altri 100 e 100 che speranzosi nella attesa ……..delle prossime elezioni come palliativo potranno fare anche un bel tuffo in piscina

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  • Templeton pec

    Non si capisce niente da questo articolo.le frasi sono tutte disconnesse e i dati degli avvenimenti completamente inutili.accattivante la forma del testo ma per noi che mastichiamo altre materie è difficile

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