
LO SCHIAVISMO E’ TRA NOI: I NUOVI PARIA LI STIAMO UTILIZZANDO IN MOLTI SETTORI ECONOMICI SENZA RISPETTARLI COME ESSERI UMANI
L’AQUILA – Dagli alpeggi aquilani e abruzzesi, alle campagna marsicane e chietine, al tavoliere pugliese, alle campagne romane, tutto è come nei secoli scorsi. Ragazzi e ragazze di colore, macedoni, pakistani, curdi, indiani e di altre etnie di migranti, li ritrovi a fare quei lavori che nessuno di noi vuole più svolgere. E se si fa una piccola e semplice indagine alla scuola di formazione edile di San Vittorino, si scopre che quasi la totalità delle persone che stanno formandosi nella varie specializzazioni dell’edilizia, di certo non sono aquilani in cerca di una professione. Come dire che il lavoro, non è il posto. E con quelle bici a consegnare cibo a domicilio giorno e notte, con la pioggia o la neve, chi è che troviamo? Sempre loro, gli ultimi. Gli invisibili. E tutti sottopagati, sia chiaro. E pagati spesso in nero, senza alcuna garanzia. Questa la realtà oggettiva di una società a doppia faccia, che dovrebbe in qualche modo farci vergognare ogni volta che entriamo in un luogo di culto, o ci rechiamo dal fruttivendolo ad acquistare ortaggi e frutta. Uomini e donne ai quali di fatto non si riconosce l’appartenenza paritaria al genere umano. La propaganda anti migranti, quindi, non è la realtà. La realtà è che senza di loro tutto costerebbe ad ognuno di noi, tanto e tanto di più. In questo raccontare i fatti, c’è chi nega a costoro un salario minimo. Per certi puristi della razza, meglio parlare di invasioni, di pericolo dal colore della pelle, o di religione. La propaganda è sempre più efficace della verità, per chi non ha occhi per vedere e orecchie per sentire. Ma la realtà, stiamone certi, col tempo si imporrà come innegabile Verità.
Giosafat Capulli