
HO DECISO DI ANDARE A VOTARE PER I REFERENDUM: MELONI, SALVINI E LA RUSSA MI HANNO CONVINTO
di Gerardo Della Ragione
L’AQUILA – Ah, e quindi. Ho ascoltato che Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Matteo Salvini non voteranno ai Referendum. Dicono che è un loro diritto. Stiamo parlando della Presidente del Consiglio, del Presidente del Senato e di un Ministro della Repubblica. Sono tra le più alte cariche dello Stato, ed invitano gli italiani a non votare. Ci sarebbe da ridere, se invece non ci fosse da piangere. Un fatto sconcertante.
Che dire. Mi avete convinto. Per questo motivo, domenica e lunedì, farò esattamente l’opposto. Vado al mio seggio elettorale. Prendo le cinque schede. E voto. Una, due, tre, quattro e cinque volte. Faccio il mio dovere. Esattamente. Lo ripeto meglio. Vado a votare perché è un mio dovere farlo. Mi sembra una cosa molto semplice. Un valore da difendere: il voto, appunto. Soprattutto oggi. Perché se l’Italia è libera dal nazifascismo, è indubbiamente grazie alla Resistenza di migliaia di partigiani. È grazie al loro sacrificio, al loro sangue. Alla lotta di tanti eroi. Ma se oggi l’Italia è una Repubblica, lo deve ad un Referendum. Quello del 2 Giugno 1946. Quello che festeggiamo, oggi. Votarono il 90% degli italiani. Un fiume in piena. Votarono anche le donne. Una conquista enorme. Da lì, l’Assemblea Costituente. Da quel giorno, il lavoro dei padri e delle madri costituenti della nostra nazione che portò alla nascita della Costituzione Italiana. La più bella del mondo. Tutto partì da una scelta. Un voto. Ecco perché domenica andrò a votare. Ecco perché prenderò parte ai Referendum sul lavoro, sulla cittadinanza. Perché scegliere è un dovere civico e morale. Sottrarsi, significa abdicare alle battaglie di chi ha sacrificato se stesso per la libertà, la democrazia, la repubblica.
Andrò a votare, e voterò cinque volte Sì. 5 Si. Senza esitare. Ma sarei andato ai seggi anche se avessi votato diversamente. Perché non esiste alcun diritto al non voto. Esiste il dovere di prendere parte. E solo in un mondo al contrario le più alte istituzioni di uno Stato Repubblicano possono così candidamente bistrattare l’esercizio principe della democrazia: il voto. Andiamo ai seggi. Prendiamo le schede. Informiamoci, scegliamo. Votiamo. Perche tutte le ragioni hanno senso di esistere, di essere rispettate. Tranne quelle di chi non prende parte. Chi non sceglie, perde sempre. Facciamo vincere la democrazia. Domani e lunedì, 8 e 9 giugno, fai l’unica scelta giusta. Fai la tua parte. Andiamo a votare. Facciamo il nostro dovere. Perché solo insieme si costruisce una comunità forte, consapevole. Un passo alla volta. Anzi. Un voto alla volta.
È la TUA opinione.