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ENTRIAMO DENTRO I REFERENDUM: ECCO PER COSA SI ANDRÀ A VOTARE L’8 E IL 9 GIUGNO

Domenica 8 e lunedì 9 giugno, in concomitanza con le elezioni europee e amministrative, gli italiani saranno chiamati a esprimersi anche su cinque referendum abrogativi proposti dalla CGIL, il maggiore sindacato italiano. I quesiti toccano alcuni dei temi più sensibili del mondo del lavoro e dei diritti civili: Jobs Act, sicurezza sui luoghi di lavoro, appalti, tutele per i lavoratori licenziati e cittadinanza.

Anche in questo caso, si tratta di referendum abrogativi: votando SÌ si chiede l’abrogazione della norma esistente, mentre votando NO si chiede di mantenerla. Perché ogni referendum sia valido, è necessario che vada a votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto.

Ecco nel dettaglio i cinque quesiti:

1. Abolizione dei licenziamenti facili del Jobs Act

Quesito: Vuoi abrogare la parte del Jobs Act che, per i lavoratori assunti dopo il 2015, ha eliminato la reintegrazione obbligatoria in caso di licenziamento illegittimo?

  • Votando SÌ: si vuole cancellare la norma e ripristinare la possibilità della reintegrazione nel posto di lavoro per i lavoratori licenziati ingiustamente.
  • Votando NO: si mantiene la norma attuale, che prevede solo un indennizzo economico.

Tema centrale: diritto alla stabilità lavorativa e contrasto alla precarietà introdotta dalla riforma Renzi.

2. Tutela contro i licenziamenti nelle aziende con meno di 15 dipendenti

Quesito: Vuoi abrogare le norme che rendono più facile licenziare i lavoratori nelle aziende con meno di 15 dipendenti?

  • Votando SÌ: si chiede di equiparare le tutele di tutti i lavoratori, indipendentemente dalla dimensione dell’azienda.
  • Votando NO: si mantengono le regole differenziate, che rendono più “flessibili” i piccoli datori di lavoro.

Tema centrale: uguaglianza dei diritti tra lavoratori e maggiore protezione anche nelle piccole imprese.

3. Stop agli appalti a ribasso: responsabilità solidale per il committente

Quesito: Vuoi abrogare la norma che consente al committente (cioè l’azienda che affida l’appalto) di non essere responsabile in caso di violazioni contrattuali da parte dell’appaltatore?

  • Votando SÌ: si reintroduce la responsabilità solidale, cioè il committente sarà chiamato a rispondere insieme all’appaltatore in caso di mancati pagamenti o violazioni.
  • Votando NO: si mantiene la norma che limita questa responsabilità.

Tema centrale: tutele per i lavoratori negli appalti e lotta al dumping contrattuale.

4. Sicurezza sul lavoro: responsabilità anche del datore che subappalta

Quesito: Vuoi abrogare la norma che esonera il datore di lavoro principale da responsabilità in caso di infortuni sul lavoro avvenuti in subappalti?

  • Votando SÌ: si rafforza il principio della responsabilità solidale anche per la sicurezza, rendendo il committente responsabile in caso di incidenti.
  • Votando NO: si mantiene la distinzione delle responsabilità tra chi appalta e chi esegue i lavori.

Tema centrale: tutela della salute e della vita dei lavoratori lungo tutta la catena degli appalti.

5. Cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia

Quesito: Vuoi abrogare la norma che limita il riconoscimento della cittadinanza automatica ai figli di stranieri nati in Italia?

  • Votando SÌ: si apre alla possibilità di riconoscere più facilmente la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri.
  • Votando NO: si mantiene l’attuale disciplina, che la subordina a lunghi requisiti burocratici e a maggiorenni.

Tema centrale: diritti civili, integrazione e riconoscimento del legame con il territorio per le seconde generazioni.

Una consultazione dal forte valore simbolico e sociale

Questa tornata referendaria rappresenta una sfida importante sul terreno dei diritti sociali e civili. La CGIL, promotrice dei referendum, li ha presentati come una risposta al crescente disagio del mondo del lavoro, chiedendo un’inversione di rotta su precarietà, sicurezza, e giustizia sociale.

Sarà ora il corpo elettorale a decidere se confermare o abrogare queste norme, in una consultazione che – al di là dei contenuti tecnici – è destinata ad avere un forte impatto simbolico e politico.

Un commento su “ENTRIAMO DENTRO I REFERENDUM: ECCO PER COSA SI ANDRÀ A VOTARE L’8 E IL 9 GIUGNO

  • Vero servizio pubblico

    Complimenti alla redazione per la semplificazione e la chiarezza sui referendum.

    Risposta

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