
L’AQUILA E I SUOI EDIFICI STORICI: PALAZZO MARGHERITA, ORA SEDE DEL MINICIPIO DEL CAPOLUOGO DI REGIONE
L’AQUILA – Con l’avvicendamento al trono di Spagna di Carlo V d’Asburgo, padre di
Margherita d’Austria, si ebbe, a partire dal 1516, un cambiamento nel modo
in cui L’Aquila venne gestita dai dominatori stranieri.
La figlia del nuovo re si insediò come governatrice il 16 dicembre 1572 e si
comprese subito che la nuova gestione sarebbe stata apportatrice di
benessere più che di decadenza.
Margherita, che per necessità di salute aveva scelto la città montana, trasse
con sé una ventata di sviluppo cambiando totalmente il sistema delle
piazze, creando luce dove c’era oscurità.
Attraverso il progetto di Girolamo Fonticulano il vecchio Palazzo del
Capitano con le attigue prigioni, venne trasformato nel centro della
nuova corte, abbattendo edifici ed abitazioni circostanti e avvicinando il potere
politico a quello religioso, espresso dalla sede arcivescovile in Piazza del Duomo.
Palazzo Margherita oggi non corrisponde, se non in parte, al progetto
realizzato dal Fonticulano nel XIV secolo, ma è frutto di un restauro
avvenuto tra il 1838 ed il 1846: tali lavori si erano resi necessari dopo il
terremoto del 1703.
Con un nuovo intervento avvenuto nel 1974 ed il cambio dell’ingresso
su Piazza Palazzo, il Comune tornò proprietario della struttura, dopo
un lungo contenzioso con la Provincia che aveva finanziato i lavori nel 1838.
Nel 2011, finalmente, la Cassazione, dopo una causa di oltre 150 anni, ha
dato ragione al Comune dell’Aquila.
A seguito dei danni riportati per il terremoto del 2009, nel 2016 sono
iniziati i lavori dell’ennesima ristrutturazione, il cui termine, previsto
inizialmente per il 2019, è slittato al 2023, anno della riapertura
dell’edificio. Il costo dei lavori è stato di 11.700.000 euro, torre civica
esclusa, tuttora puntellata.
G.P.