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SULMONA RICORDA LE VITTIME DEL BOMBARDAMENTO DEL 1944: 52 RINTOCCHI E UN MAZZO DI FIORI PER NON DIMENTICARE

Alle 12.10 in punto, nel cuore di Sulmona, cinquantadue rintocchi del “campanone” della chiesa dell’Annunziata hanno squarciato il silenzio per ricordare una delle ferite più profonde nella storia della città: il bombardamento del 30 maggio 1944. Una tragedia impressa nella memoria collettiva, quando i caccia angloamericani colpirono il centro cittadino mentre si svolgeva il tradizionale mercato, mietendo cinquantadue vittime civili e causando oltre un centinaio di feriti.

L’attacco colpì in particolare piazza Garibaldi, all’epoca gremita di persone per il mercato, ma anche altri luoghi simbolici come corso Ovidio, palazzo Pretorio, piazza XX Settembre, piazza del Carmine e largo Faraglia. Una delle zone bersaglio fu anche il ristorante Italia, frequentato da uno degli uomini del Führer, ritenuto obiettivo strategico.

Il Comune di Sulmona, pur non avendo organizzato quest’anno una cerimonia ufficiale per motivi legati alla gestione commissariale, ha voluto comunque mantenere vivo il ricordo con un gesto simbolico: un mazzo di fiori è stato deposto questa mattina ai piedi della lapide commemorativa, collocata nel 2014 nei pressi dell’acquedotto. Lì, undici anni fa, furono presenti anche due superstiti dell’eccidio, Mariolina Caroselli Di Bartolomeo e Raffaele Bonitatibus, a testimoniare con parole commosse l’orrore vissuto.

Quella lapide, ornata con una scultura dell’artista sulmonese Nunzio Di Placido, continua a rappresentare un monito silenzioso contro gli orrori della guerra e un simbolo della memoria cittadina. “È una pagina importante della nostra storia che Sulmona non dimenticherà mai”, dichiarano dal Comune.

I rintocchi del campanone – uno per ogni vita spezzata – hanno risuonato oggi come un richiamo alla memoria e alla pace, affinché il dolore di quella giornata non venga mai cancellato dal tempo.

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