
BOCCIATO IL BILANCIO 2024 DELLA ASL DELL’AQUILA: NON RISULTA VERITIERO. LA POSIZIONE DEL PD LOCALE
L’AQUILA – Ennesima stroncatura per il management della ASL della Provincia dell’Aquila. Non bastassero le lunghissime liste d’attesa, con le cittadine e i cittadini della nostra provincia costretti a farsi curare altrove o addirittura a rinunciare alle cure; non bastassero i disagi patiti dai pazienti per i mancati investimenti in tecnologie e, soprattutto, per le condizioni in cui vengono costretti ad operare medici e personale infermieristico, gravemente sotto organico; non bastasse la deliberata volontà di cancellare la sanità territoriale, a partire dalla assurda decisione di insediare la Casa di comunità dentro l’Ospedale; non bastassero le condizioni fatiscenti delle strutture sanitarie e, a fronte di tutto ciò, il disastroso stato economico dell’azienda che presenta un buco di bilancio da far tremare i polsi; non bastasse la volontà di mandare a casa 150 precari storici, da oltre vent’anni a servizio dell’azienda, oggi scopriamo che il Collegio sindacale ha bocciato, senza appello, il bilancio di esercizio 2024 della ASL 1 che, viene messo nero su bianco, “non fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria, del risultato economico e dei flussi di cassa” dell’azienda. Più chiaro di così. Addirittura, non ci sarebbero garanzie sulla continuità aziendale, definita dal collegio “un presupposto cardine per la predisposizione del bilancio”. Giusto domani, sabato 31 maggio, scade l’incarico – già prorogato – del manager della ASL 1 Ferdinando Romano: la destra al governo della Regione, che ha sfasciato la sanità generando un debito che, per le quattro ASL, sfiora i 200 milioni di euro e costretta, per questo, ad aumentare le tasse alle cittadine e ai cittadini a fronte di servizi sempre più scadenti, parrebbe orientata ad una conferma. Ebbene, a fronte di questa ultima – pesantissima – stroncatura non capiamo davvero su che presupposti Romano, e i vertici della ASL provinciale, meritino una conferma: se avessero un minimo di dignità, dovrebbero chiedere scusa e andare subito a casa. Se non saranno loro a farlo, ci auguriamo davvero che Marsilio e Verì riconoscano i disastri che hanno combinato in questi anni con le loro nomine sciagurate, tutte dettate da interessi partitici romani, e procedano con la nomina di un’altra governance. Abbiamo bisogno di un manager fuori da logiche politiche, di una figura con riconosciute competenze, autorevole e credibile, che abbia sensibilità istituzionale, capacità relazionali e che esprima un chiaro, e inequivocabile, impegno verso la sanità pubblica. Non c’è più tempo da perdere.