L'Aquila Capoluogo

GIRO D’ITALIA: LE EMOZIONI DELLA CORSA ROSA NEL COMMENTO DEL COMMISSARIO DAVIDE CASSANI

di Davide Cassani *
Non so da dove cominciare. Il ritiro di Roglic, la crisi di Ayuso, la vittoria di Scaroni, la generosità di Fortunato, la libertá di Pellizzari, la difficoltà di Del Toro, la grinta di Carapaz, la regolarità di Simon Yates. Per Roglic nuova caduta e ritiro forzato, è stato il colpo di grazia in un Giro dove di sfortuna ne ha avuta tanta e nel suo primo giorno di libertà Giulio Pellizzari ha fatto un numero di alta classe. Partito sull’ultima salita quando si trovava nel gruppo dei migliori è stato poi raggiunto dal solo Carapaz ma lo ha staccato nel finale. Senza i minuti persi a Siena e Asiago per aspettare il suo capitano, Giulio sarebbe lassù in classifica a lottare per la maglia rosa. Ma era giusto così, è stato bravo prima e bravissimo oggi, ora è nono a 4’36”. É un corridore con la C maiuscola. Scaroni e Fortunato sono stati straordinari, il loro arrivo in parata da pelle d’oca. Nel finale Fortunato ne aveva di più ma ha aspettato Scaroni lasciandogli la vittoria. Queste le parole del vincitore:” in fuga avevamo fatto un patto, Lorenzo per i punti della maglia azzurra ed io per la tappa, lo ha rispettato, è un grande uomo”. Sì confermo davvero un grande. Non sono sempre state rose e fiori per Cristian. Nel 2022 correva nella Gasprom e per le note vicende politiche fu costretta a chiudere. Momenti difficili per il bresciano ma arrivò in soccorso la nazionale di Bennati che lo convocò per la Adriatica-jonica. Vinse due tappe e trovò l’Astana che lo mise sotto contratto. Una bella storia, una vittoria meritata. Ayuso ha perso un quarto d’ora. Una crisi vera e propria che lo esclude dalla vittoria finale. No, non me l’aspettavo e neanche in casa UAE pensavano ad un epilogo simile. Non sembra colpa della caduta (punti al ginocchio) ma di una classica giornata no. È giovane, potrà rifarsi magari mettendosi a disposizione di Del Toro. Il messicano si è difeso ma negli ultimi 6 KM ha sofferto parecchio. Non ha risposto all’attacco di Carapaz e in seguito non è riuscito a tenere le ruote di Simon Yates e Derek Gee. Ha 21 anni, non aveva mai fatto una tappa con 5000 metri di dislivello, gli sono mancarti gli ultimi 5 km. Ora Carapaz e Simon Yates lo tallonano a pochi secondi, il Giro lo può ancora vincere ma potrebbero avere ragione l’esperienza di Carapaz e Yates. Sono loro i corridori che escono meglio da questa tappa. Carapaz è il corridore più in forma e quando la strada sale è quasi sempre il primo ad attaccare, Yates è come sempre parsimonioso ma pericolosissimo. In carriera ha vinto una Vuelta e per come va è uno dei candidati alla vittoria finale con Del Toro e Carapaz. Voto 9 a Damiano Caruso, doveva essere l’uomo di riferimento per Tiberi e si ritrova quinto in classifica. Monumentale. Purtroppo da registrare alcune brutte cadute, la prima di Tarling scivolato in una rotonda, ha sbattuto su un guard Rail. Ritiro ed esami per capire le possibile fratture. Abbiamo temuto il peggio quando la TV ci ha mostrato la drammatica scivolata di Martinelli. I soccorritori lo hanno trovato giù da un dirupo di 5/6 metri. Miracolosamente sembra che non ci siano fratture. Un sospiro di sollievo per tutti.
Ieri rimarcavo la mancanza di vittorie italiane oggi ci ritroviamo con tre azzurri sul podio ed un Pellizzari in rampa di lancio. Grazie Scaroni, grazie Fortunato, grazie Pellizzari, ci avete regalato belle emozioni. Bravi.
*Commissario nazionale di ciclismo

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