LA CULTURA DELLA MORTE E’ TRA NOI: LA MATTANZA DI ORSI E CERVI CI SPROFONDA NEGLI INFERI DELL’ODIO PER LA VITA

L’AQUILA – C’è un desiderio di morte che aleggia intorno a noi. La Giunta Regionale vorrebbe ammazzare i cervi. Selettivamente. Mentre per l’orso marsicano, per una causa o l’altra, già è mattanza. A livello nazionale, la maggioranza di destra che ci governa, sta elaborando una legge per liberalizzare la caccia in ogni luogo e per tutte le specie. E questo mentre il mondo degli umani è in guerra per davvero. Una guerra alle nostre specie animali, che in piccolo richiama culturalmente lo sterminio di migliaia di persone di ogni genere ed età, sia nell’ Ucraina aggredita dalla Russia, sia in Palestina, dove muoiono innocenti a migliaia per la follia omicida del governo di Netanyahu. Scrivo a fil di logica, mettendo insieme elementi apparentemente distanti, ma che a ben vedere sono vicinissimi se è la vita di uomini e animali ad essere in pericolo. Abbiamo lavorato decenni per salvaguardare la natura sia vegetale che animale nel nostro Abruzzo, ed ecco che tutto potrebbe andare in fumo per le velleità da doppietta di chi ci governa al momento. A Villalago ( nella foto) i cervi passeggiano per il corso del paese. Nessuno degli abitanti ha mai pensato di ammazzarne uno. Sono diventati attrattivi per i natii e per i turisti. L’orsa Amarena e i suoi cuccioli hanno richiamato in Abruzzo migliaia e migliaia di persone. E questo ha fatto economia. Ma no. Per alcuni la vita non è sacra. La cultura della morte è tra noi.

Giosafat Capulli