L'Aquila Capoluogo

L’AQUILA CHE NON VOLA. DISTRUZIONE DI MONUMENTI, URINA OVUNQUE, SIRINGHE PER STRADA E FIUMI DI COCAINA A IRRIGARE LE MENTI

L’AQUILA – Nelle due foto sovrapposte il prima e il dopo. Si tratta di quel che era e che resta del monumento dedicato ai VIGILI DEL FUOCO,  posizionato a due passi dalla Basilica di San Bernardino. Un omaggio a quel corpo di persone perbene che durante il terremoto del 2009 ha dato una mano in tutti i modi per aiutare L’Aquila distrutta sia materialmente che moralmente. Quel monumento ai “POMPIERI” E’ STATO SVENTRATO. E questo accade dopo 16 anni da quella tragedia collettiva che ha  coinvolto tutti. Bande di teppisti immaginiamo sotto effetto dell’alcol, o caricati da quel mare di polvere bianca che ha invaso la città, questo fanno ogni notte. Delinquenti senza se e senza ma. Purtroppo figli di una città che del nome L’Aquila, non conserva più nulla o quasi. Il tornare a volare di cui tanto si ciancia, si schianta contro questa realtà. Palazzi storici appena ristrutturati sporcati da scritte senza senso; vicoli dove l’urina irrora l’aria, guerre tra bande con coltellate e legnate. L’Aquila dell’oggi e del domani, non dovrebbe essere questa. Non si rispetta più nulla. Né le cose, né le persone. Di quella nobiltà di Città di cui parlava nel 1300 Buccio di Ranallo di Poplito de Aquila, non vi è quasi più traccia. Le uniche tracce restano questi ripetuti atti di vandalismo. E come icona dell’Aquila città di cultura, un bel monumento a Mario Magnotta e alla sua lavatrice. Mala tempora currunt.

Gios. 

 

 

 

 

 

 

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