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NOI E GLI ALTRI CON EMERGENCY

di Massimo Di Paolo Spesso li vediamo sugli schermi, sui social, sui quotidiani e ci fanno sentire partecipi. Almeno chi prova sentimenti, con un legame intimo e profondo, per chi viene da lontano e cerca un approdo. Impegno umanitario si dice: sono i “ragazzi” di Emergency Life Support quelli che continuano a salvare vite in mare. Vite migranti. A guardarci bene sembra che Emergency sia una cosa data, una permanenza scontata, un per sempre che portiamo cosi profondamente nel nostro istinto di riconoscenza che non contiamo più gli anni.

Sembra nata con il mondo e sembra che ci sia sempre stata. Invece la nascita dell’ONG a noi più familiare è avvenuta trenta anni fa. Trenta appena compiuti.  Il motto, lo spirito, la perseveranza, l’impegno si rintracciano in una frase del suo mentore indimenticabile che è stato Gino Strada: “Non puoi dire che una cosa è impossibile finché non provi a farla”. E così è stato. Le utopie trasformate in realtà come la medicina di eccellenza per i più diseredati della Terra. L’ospedale a Kabul: una nuvola di benessere nella violenza e nella sottomissione della cultura afgana. La chirurgia pediatrica in Uganda in un centro progettato da Renzo Piano. Bellezza, efficienza, utopia nei meandri del dolore e della marginalizzazione da sofferenza. Gaza, ultimo baluardo del motto “Non puoi dire che una cosa è impossibile”.

Curare, per Ovidio era la tensione, l’affanno dell’anima, che spinge a porre attenzione verso l’oggetto della sua preoccupazione. Una proiezione che avvicina nelle condizioni apocalittiche di una guerra, di un genocidio, di un respingimento dell’umano. Emergency porta nella sua identità la forza di dare vita ai sogni, all’impossibile, all’irrealizzabile. Human Lovers è la splendida mostra che racchiude le testimonianze più significative: date ed eventi memorabili, che hanno tracciato la storia delle idee, delle passioni, dell’altruismo, della bellezza, degli scopi che hanno reso possibile l’impossibile e che Gino Strada per primo ha pensato. Mostra sull’Utopia, Cura, Bellezza, Persone, Guerra, Cultura, Scelta: ha inaugurato la Biennale di Architettura proprio a Venezia. Fotografie, filmati, ricostruzioni; pioggia di mine per ricostruire la Guerra accompagnati da numeri e dati che fanno capire i costi dei conflitti, per i paesi e per il sacrificio di vite umane. Libri aperti da maneggiare, sottolineare, leggere, tappezzare, aprire, accumulare per rappresentare la Cultura della pace.

Una riflessione collettiva Human Loversda partecipare per poter pensare a un futuro migliore.

Per chi può una visita indimenticabile: per turisti che cercano il significativo, il contatto con la realtà, con le dimensioni distopiche dell’umano in una massa di prodotti culturali da consumo. Se Venezia è troppo “lontano, sui siti e sui social, per visitare con quello che si può.

(eventi.emergency.it/author/sede_venezia) una mostra che racconta la nascita, la crescita e la visione di Emergency.

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