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ASSUNZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE AL COMUNE DI RAIANO. L’AMMINISTRAZIONE REPLICA: “TUTTO REGOLARE ACCUSE INFONDATE E POLEMICHE POLITICHE”

Raiano – Tra polemiche e accuse pubbliche, il Comune di Raiano rompe il silenzio e risponde con un comunicato ufficiale alle critiche sollevate dall’associazione Civitamente e riportate da alcuni organi di stampa tra cui ReteAbruzzo, in merito all’assunzione di Vincenzo D’Incecco, consigliere regionale, definita da alcuni come “fantasma”.

Il comunicato dell’amministrazione locale, lungo e dettagliato, respinge categoricamente ogni accusa di irregolarità, definendo “pretestuose” e “a fini politici” le polemiche sollevate. “Tutto ciò che si cerca di ‘scoprire’ – si legge nella nota – è pubblico da oltre un anno. Sarebbe bastato fare richiesta di accesso civico per verificarlo”.

Secondo quanto ricostruito dal Comune, l’assunzione contestata risponde a una necessità reale: la sostituzione del personale dell’Ufficio Tributi, dimessosi a partire dal 1° luglio 2023. A novembre dello stesso anno è stata avviata una procedura per coprire il posto vacante tramite l’utilizzo di graduatorie approvate da altri enti, come previsto dal regolamento interno adottato nel 2022.

Il Comune di San Demetrio ne’ Vestini ha risposto alla richiesta del Comune di Raiano, segnalando la propria graduatoria e indicando come disponibile dal 16° posto in poi. Tra i pochi candidati che hanno dato disponibilità, il migliore posizionato era proprio Vincenzo D’Incecco. “Non procedere alla sua individuazione – si legge – sarebbe stata un’irregolarità amministrativa”.

Il comunicato dettaglia tutte le tappe procedurali: dall’autorizzazione all’utilizzo della graduatoria (24 gennaio 2024), alla sottoscrizione della convenzione (7 febbraio), fino alla determinazione di assunzione (8 febbraio) con decorrenza dal 15 febbraio 2024. “Tutto alla luce del sole, senza favoritismi”, precisa l’amministrazione.

Una precisazione importante arriva anche sul piano economico. L’amministrazione specifica che il consigliere D’Incecco è attualmente in aspettativa non retribuita e che, quindi, “non riceve stipendio né contributi a carico dell’Ente”. Viene smentita anche l’ipotesi che questa assunzione abbia comportato un aumento delle tasse locali: “Ma di quali tasse si parla?”.

Il tono del comunicato si fa più acceso nel commentare la natura delle critiche ricevute: “Si tratta di attacchi portati avanti da chi, non amministrando, tenta di screditare l’avversario con illazioni anziché proposte”. L’amministrazione difende con forza la correttezza degli uffici comunali, lodando in particolare la professionalità dell’allora segretaria comunale, Germana Soccorsi, che ha seguito l’intera procedura.

Infine, il Comune ricorda che la stessa procedura è stata utilizzata in altre occasioni, per l’assunzione di figure sia politicamente vicine che distanti all’attuale amministrazione. “Non guardiamo al colore politico, ma alle esigenze della comunità”, si legge nel comunicato.

 

La contro replica dell’avvocato DANIELE DI BARTOLO

Dopo il lungo  e dettagliato comunicato pubblicato dal Comune di Raiano in merito alla vicenda dell’assunzione del consigliere regionale Vincenzo D’Incecco, arriva il primo contro-intervento da parte di Daniele di Bartolo tra i primi  a sollevare la questione.

Di Bartolo, interviene criticando i toni e il linguaggio utilizzati nel comunicato istituzionale, ritenendo fuori luogo alcuni passaggi, in particolare quello in cui si afferma: “Se questo è il nuovo che avanza (o, per meglio dire, il vecchio che si ripropone), Dio ce ne liberi!!!”

“Io conosco solo un modo con cui Dio si libera delle persone – afferma Di Bartolo – e leggere sulla pagina istituzionale del Comune un comunicato nel quale si invoca Dio a tal fine mi sembra un tantino eccessivo.”

Di Bartolo mette in discussione non solo il contenuto, ma anche la sede in cui è stato pubblicato il comunicato, ovvero una pagina ufficiale dell’amministrazione pubblica, che – a suo avviso – dovrebbe mantenere toni più sobri e istituzionali, anche nel confronto politico.

“Dovrei pensare che a questa preghiera si associno non solo gli organi politici del Comune, ma anche i dipendenti, funzionari e dirigenti – sottolinea – ai quali ricordo che l’articolo 54 della Costituzione impone di adempiere alle loro funzioni con disciplina ed onore. E non mi pare opportuno che si associno a tale preghiera.”

Di Bartolo non entra nel merito tecnico della procedura di assunzione, ma punta il dito sulla comunicazione adottata, giudicandola inadeguata al contesto e al ruolo pubblico dell’Ente.

“Il dibattito e la polemica politica facciamola nelle sedi opportune e non in quelle istituzionali”, conclude Di Bartolo, richiamando implicitamente alla necessità di mantenere un confine netto tra attività politica e comunicazione amministrativa.

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