
SULMONA, LA DESTRA TRA SORRISI E CANZONI…
di Luigi Liberatore – Finché si ride e si balla va tutto bene. Si nascondono le ansie e si dimenticano i problemi i quali si riaffacciano, immancabilmente, il giorno dopo a luci spente. Ecco, ieri era così, con in big nazionali della destra a fare passerella e una parte della città, che domenica andrà alle urne per eleggere il sindaco, in preda ad una passione solo per aver di fronte Arianna Meloni e Andrea Delmastro. Quasi fosse la discesa degli angeli.Era la festa della destra sulmonese, però, dunque foto a volontà con i maggiori esponenti nazionali (nostrani relegati in un cantuccio) e un sacco di slogan a favore del candidato sindaco, Luca Tirabassi, come dire un sacco di fregnacce ad uso e consumo del popolo delirante. Non erano, tuttavia, canzoni quelle recitate dal logorroico Delmastro ma solo canzonature come quella della revisione della geografia giudiziaria italiana, cara al governo, per cui sarà salvo il tribunale di Sulmona. Appena dopo l’estate ha affermato il sottosegretario alla Giustizia nel suo monologo ormai stagionato. Arianna Meloni, o l’Arnaldo Mussolini di un tempo, per me è stata semmai insolente nel rivendicare meriti al governo della sorella in ordine al problema della Sanità, proprio qui a Sulmona, dove a pezzi muore l’ospedale e più in qua, in Altosangro o tra le montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo non si trova più una autombulanza medicalmente assistita. Ma ieri era il giorno della Destra sulmonese, si dirà. Bene, ma non quello delle bugie però. Ho trovato singolare, poi, che la stampa si sia lamentata del fatto che Delmastro e l’Arianna abbiano diffuso a mani larghe concetti e pensieri liberamente, senza cioè contraddittorio, quasi fosse una violazione alle regole generali. Una lamentela che ormai dà fastidio pure sentirla, che sa tanto di cantilenae gronda fiumi di ipocrisia. Lasciamo perdere questo argomento, e torniamo al giorno dei sorrisi e delle canzoni. Secondo il mio parere sia Delmastro che Arianna Meloni non hanno reso un grande servizio al candidato sindaco di Sulmona, Luca Tirabassi, perché sulla faccenda del tribunale hanno finito per metterlo in difficoltà ulteriore con quel rimandare a dopo l’estate l’ipotesi di stabilizzazione della sede giudiziaria. Perché è solo un’ipotesi, intendiamoci. L’Arianna Meloni, col suo milione di posti di lavoro in più, è venuta poi a mettere sale sulla piaga di un territorio da cui si emigra per mancanza di opportunità. E gli esponenti della destra peligna, ovvero il codazzo? Non hanno opposto nulla: Foto e abbracci. La critica, in casa loro, è motivo di epurazione…