
RAIANO, IL CASO DELLE ASSUNZIONI FANTASMA: BUFERA SUL CONSIGLIERE DELLA LEGA VINCENZO D’INCECCO
Dopo il caso di Roberta Salvati (Lega), candidata al consiglio comunale di Sulmona, assunta dalle categorie protette come centralinista della Asl e poi finita tramite “comando” nella segreteria della vice presidente del consiglio regionale Marianna Scoccia (Noi Moderati), con la buona prospettiva di essere stabilizzata dalla Regione, un nuovo episodio alimenta le polemiche sulla gestione delle assunzioni nella pubblica amministrazione da parte della politica. A finire sotto i riflettori è Vincenzo D’Incecco, Coordinatore Regionale LEGA Abruzzo, Capogruppo LEGA Consiglio Regionale Abruzzo Presidente I Commissione Bilancio Regione Abruzzo, assunto part-time e a tempo indeterminato dal Comune di Raiano, per poi mettersi in aspettativa già il giorno successivo alla firma del contratto.
A denunciare il caso è l’associazione Civitamente, che con un post molto diretto sui social ha puntato il dito contro quella che definisce “la solita scorciatoia della politica che non è permessa ai comuni mortali”.
Nel mirino c’è la modalità con cui il Comune di Raiano ha proceduto all’assunzione. A fronte di una cronica carenza di personale – al punto che il SUAP è stato affidato al Comune di Penne e il sindaco ha dovuto ricoprire il ruolo di responsabile amministrativo – l’ente ha deciso di non bandire un nuovo concorso, ma di attingere a graduatorie esistenti di altri Comuni della provincia dell’Aquila. Rispondono all’appello tre Comuni: Vittorito, Pratola Peligna e San Demetrio Ne’ Vestini.
Proprio dalla graduatoria di San Demetrio, scorrendo fino alla ventesima posizione, spunta il nome di D’Incecco. Una scelta legittima, ma che fa discutere, soprattutto per la tempistica dell’aspettativa immediata e il ruolo politico dello stesso D’Incecco.
“Tutto legale, ma molto prevedibile”, scrive Civitamente, che solleva una serie di interrogativi:
- Gli amministratori erano a conoscenza della posizione politica del candidato?
- Come si giustifica un’assunzione d’urgenza che non ha prodotto alcuna prestazione lavorativa?
- Sono stati contattati tutti i candidati precedenti in graduatoria?
- Esiste un conflitto d’interesse, seppur solo di opportunità, per un consigliere regionale che accetta un impiego in un Comune della sua stessa regione?
Nel frattempo, il caso infiamma il dibattito locale e regionale, con l’associazione che chiude amaramente: “Non avremo un nuovo dipendente in Comune, ma almeno un altro volto noto alle inaugurazioni da qui alle prossime elezioni”.
Una vicenda che riporta l’attenzione sul confine, sempre più labile, tra politica e amministrazione, e sulla necessità di maggiore trasparenza nei meccanismi di selezione nella pubblica amministrazione.