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FOLGORATI SULLA VIA DI DAMASCO

di Massimo Di PaoloUna garçonnière il palco del Cinema Pacifico per l’incontro tra candidati sindaci di venerdì ultimo scorso. Certo non un confronto, atteso e dovuto, ma un incontro tra il sacro e il profano in un format intelligente e piacevole. Presenti le carezze, i sorrisi, gli ammiccamenti e tanta melassa. È mancata la sostanza. Come un pallone da basket che rimbalzava facendo rumore sul palco, passando di mano in mano, c’è stata Sulmona nostra. Già! Il confronto: migrato altrove, assente fin da subito in questa campagna elettorale lasciando il posto a ideuzze sparse senza fuoco e né passione. Viene in mente Francesco Marchesi che nelle edizioni dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici ha pubblicato “L’istituzione del conflitto”. Se la vita politica necessita della vita sociale, collettiva, per trovare le ragioni di essere, allora non si può che passare attraverso contrapposizioni, idee avversive, visioni e anche un filo di intolleranza per dichiarare un progetto, un’azione di rinnovamento, un ripristino di regole utili e necessarie per ogni forma di evoluzione, di rinascita; di ripresa di cammino. La leggerezza, come quella interpretata sul palco del Pacifico, non guasta mai, è vero; anzi spesso porta verità profonde e narra di realtà complesse. Ma le parole leggere possono essere delicate e fragili, possono nascondere difficoltà e condizioni difficili da recitare, descrivere, su cui prendere una posizione chiara, forte e pubblica. Eugenio Montale scriveva la poesia “Due nel crepuscolo”. Ripensando lo spettacoloincontro tra candidati sindaci, si resta convinti ancora di più che Sulmona è avvolta da una condizione crepuscolare e le piccole, sincopate e incerte narrazioni dei candidati ce lo hanno confermano: purtroppo. Tutti folgorati sulla via di Damasco, portatori di conversione popolare utile e necessaria per servire la propria Città. Sul come, si resta incerti e si è restati incerti anche dopo l’incontro tendente al cameratesco. Certo è che la satira e il gioco restano cose serie, e nei “sogni” espressi dai candidati emergeva una sorta di malinconica aspettativa. Catia Puglielli la più focalizzata sui contenuti, chiara nelle espressioni, semplice e piacevolmente accessibile al pubblico. Diversa cosa per gli altri candidati spesso fuori tema, con una sintesi incerta che raramente ha colto la bella e piacevole opportunità di farsi conoscere veramente. Si sono preferiti i rimandi filosofici, l’impeto da ansia da prestazione e le rappresentazioni oniriche lontane assai dalla concretezza della vita della gente comune. D’altronde sta mancando il contatto vero con la cittadinanza. I social, i grandi manifesti, gli incontri elettorali coordinati mancano di una narrazione autentica, pertinente, giusta e attesa che non avverrà, non ci sarà: perchè per farla occorre esporsi, dire la verità e i sulmonesi non credono più.  

Un commento su “FOLGORATI SULLA VIA DI DAMASCO

  • Essendo una donna che conosce tanti dei problemi della città, forse sarà molto meglio di altri candidati ma sempre se potrà avere i suoi consiglieri.
    Per una volta sembra tu abbia ragione.
    Non montarti la testa.

    Risposta

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