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PREZZA, ABBATTUTI DIECI CIPRESSI: IL COORDINAMENTO PER IL CLIMA ACCUSA IL SINDACO DI “ARBORICIDIO” E CHIEDE SPIEGAZIONI

PREZZA – È bufera a Prezza dopo l’abbattimento di dieci cipressi dell’Arizona. A sollevare l’allarme è il Coordinamento per il Clima “Fuori dal fossile” di Sulmona che, attraverso un comunicato a firma di Mario Pizzola, chiede al sindaco Marianna Scoccia di chiarire pubblicamente i motivi dell’intervento definito “arboricidio”.

Nel mirino dell’associazione ci sono i contenuti dell’ordinanza sindacale del 9 maggio scorso, in cui si parla di piante “ammalorate e suscettibili di caduta” e di un “pericolo per la pubblica incolumità”. Tuttavia, denunciano gli attivisti, nel provvedimento non compaiono elementi tecnici che giustifichino in modo oggettivo e documentato l’urgenza dell’intervento: nessuna perizia, nessuna relazione firmata da un agronomo o da un tecnico forestale qualificato.

Alcuni degli alberi tagliati

“Il verde urbano è un patrimonio che appartiene alla collettività e non può essere gestito sulla base di impressioni soggettive o generiche segnalazioni dell’utenza”, si legge nella nota. “Un amministratore pubblico ha il dovere di far valutare ogni segnalazione da professionisti esperti, prima di ordinare l’abbattimento di alberi maturi e, secondo quanto risulta, perfettamente sani”.

Il Coordinamento ricorda inoltre che la giurisprudenza amministrativa impone motivazioni fondate su problematiche fitosanitarie accertate, accompagnate da verifiche strumentali. E cita la legge 157/1992 che tutela gli alberi come patrimonio indisponibile dello Stato, in linea con le convenzioni internazionali sottoscritte dall’Italia.

Il palo spezzato e pericolante della linea telefonica

Ancora più grave – si sottolinea – è il paradosso denunciato nella seconda parte del comunicato: mentre dieci alberi sono stati eliminati con estrema rapidità, resta inspiegabilmente in piedi un palo della linea telefonica danneggiato dal maltempo, “questo sì un reale pericolo per la pubblica incolumità”.

“Se non arriveranno risposte documentate e convincenti da parte del Sindaco – conclude Pizzola – ci vedremo costretti a presentare un esposto alla Magistratura”. Il messaggio è chiaro: il verde pubblico non è un bene sacrificabile e la sua gestione deve essere trasparente, competente e rispettosa della legge.

La vicenda alimenta un dibattito più ampio sulla tutela ambientale nei piccoli centri e sull’importanza di una cultura amministrativa che non tratti gli alberi come ostacoli, ma come risorse vitali per il paesaggio, la salute e la qualità della vita di una comunità. Ora la palla passa al Sindaco Scoccia, da cui si attendono chiarimenti urgenti e puntuali.

4 commenti riguardo “PREZZA, ABBATTUTI DIECI CIPRESSI: IL COORDINAMENTO PER IL CLIMA ACCUSA IL SINDACO DI “ARBORICIDIO” E CHIEDE SPIEGAZIONI

  • Credo che in qualità di candidato nelle imminenti elezioni amministrative il signor Pizzola non dovrebbe firmare comunicati di qualsivoglia associazione o comitato, dovrebbe autosospendere la sua attività in attesa del responso elettorale.

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  • Mario Pizzola

    Signor anonimo “Mario”, il suo modo di ragionare è alquanto bizzarro. Dovrei tacere io che faccio parte di un semplice comitato di cittadini, mentre il candidato sindaco di centrodestra può tranquillamente parlare ed agire sia come presidente dell’ordine degli avvocati che come rappresentante di una coalizione comprendente ben sei liste?

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    • Lei è un candidato di una coalizione di 5 liste, che poi non ho capito cosa c’entra il numero delle liste, l’errore di Tirabassi giustifica il suo?

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  • Mario Pizzola

    Signor “Mario” la sua é una polemica strumentale. Lei confonde le mele con le pere. Tirabassi é presidente dell’ordine degli avvocati e per la sua funzione ha una rilevanza pubblica. Inoltre, cosa di non poco conto, all’ordine degli avvocati aderiscono professionisti di diverso orientamento. Il nostro non è un ordine professionale ma un semplice comitato spontaneo che non ha neppure iscritti e con una forte identità di idee. Neppure Tirabassi aveva l’obbligo di dimettersi ma la coabitazione nella stessa persona di candidato sindaco e di presidente di un ordine é inopportuna stante il ruolo che la sua carica riveste, soprattutto nel rappresentare l’intera categoria nei confronti delle istituzioni,

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