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FERDINANDO DI ORIO PARLA DELLLA MALATTIA: CI VOGLIONO AMORE, FEDE E GENEROSITA’

di Ferdinando di Orio*
Carissime amiche e carissimi amici ,
rispondo collettivamente alle vostre premurose attenzioni verso la mia salute, che rimane molto secondaria rispetto a quella che riguarda mia moglie Anna. Scusatemi se approfitto di un post per parlare di me ma lo faccio, soprattutto, per dare una speranza a chi è malato.
Le vostre attenzioni, che ovviamente mi commuovono, si riferiscono ad una mia severa malattia vissuta lo scorso anno . Nel mese di novembre 2023 dopo una serie di sofferenze dovute alla tremenda malattia di mia moglie che sta assorbendo le mie forze dal giugno del 2022, ho iniziato ad avere improvvisi disturbi nella deambulazione, instabilità posturale con retropulsione e conseguenti cadute accidentali ricorrenti, fino , il 18 marzo del 2024, ad una rovinosa caduta con trauma cranico e successiva perdita di coscienza che mi portava il 25 marzo del 2024 ad un ricovero in urgenza al Policlinico Umberto I dell’Universita’ La Sapienza di Roma Dopo vari accertamenti durati ben 9 giorni nella UOC di Neurologia, diretta dal professore Fattaposta, la diagnosi fu molto severa : atassia in follow-up clinico radiologico con andamento degenerativo . L’atassia è la mancanza di coordinazione dei movimenti volontari provocata da una lesione del sistema nervoso senza alcun coinvolgimento dell’equilibrio mentale e del sistema cognitivo . Dopo la dimissione ospedaliera i sintomi continuarono con difficoltà motorie via via più intense . Fui preso da una sconvolgente ansia da impotenza perché pensavo alle condizioni cliniche di mia moglie e al mio meraviglioso lavoro di medico volontario nei confronti del mio prossimo. Tutto questo fino a luglio del 2024 nel periodo in cui la malattia di mia moglie ebbe una brusca impennata negativa con la sua tragica perdita di autonomia. La sua malattia era più devastante della mia ed essendo io l’unica persona che potesse aiutarla smisi di fare controlli e mi dedicai completamente alla sua salute . A quel punto, per una forma di riequilibrio, o per volontà di CHI tutto vede, i miei sintomi sparirono improvvisamente ed essendo impegnato in modo continuo ad aiutarla non pensai più a me . Non deambulando più mia moglie iniziai io a muovermi per lei, con grande energia senza avere più alcun problema . La volontà di essere di aiuto ad una persona cara aveva preso il sopravvento su di me e aveva sospeso il processo degenerativo. La malattia farà il suo corso come è naturale che sia, ma ringrazio il Signore di avermi dato la possibilità di essere d’aiuto a mia moglie e di essere sempre disponibile ad aiutare gli altri .
*SENATORE ED EX RETTORE DELL’UNIVERSITA’ DELL’AQUILA 

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