
STRAGE DI ALBERI A PREZZA
PREZZA, 14 maggio – Ha suscitato dure reazioni da parte di associazioni ambientaliste e cittadini l’abbattimento di dieci cipressi dell’Arizona avvenuto nei giorni scorsi a Prezza, lungo via Vignali, nei pressi del centro sportivo del Rione Colle. L’ordinanza che ha disposto l’intervento è stata firmata il 9 maggio dal sindaco Marianna Scoccia, e ha trovato immediata esecuzione da parte degli uffici comunali.
Secondo quanto riportato nella delibera sindacale n.5, le piante risultavano “ammalorate e suscettibili di caduta”, con rischi per la viabilità, per le linee aeree di energia elettrica, Telecom e pubblica illuminazione, e per la sicurezza degli utenti del centro sportivo. L’intervento si è reso urgente anche alla luce di un episodio avvenuto il 17 aprile, quando una pianta è crollata sulla carreggiata, danneggiando un palo della linea telefonica e provocando l’interruzione dei servizi essenziali.

Ma non tutti sono convinti della necessità dell’abbattimento totale. Gli ambientalisti contestano soprattutto la mancanza – al momento – di una relazione tecnica redatta da un agronomo, documento generalmente richiesto per accertare lo stato di salute degli alberi e valutare soluzioni alternative all’abbattimento, come la potatura o il consolidamento.
“Ci risulta che solo due piante fossero effettivamente pericolose – spiegano alcuni attivisti locali – ma ne sono state abbattute dieci. Vogliamo capire se l’operazione è avvenuta nel pieno rispetto delle normative ambientali”. Gli stessi gruppi hanno già annunciato un formale accesso agli atti per ottenere tutta la documentazione a supporto della decisione del Comune.
L’amministrazione, dal canto suo, si difende richiamando l’articolo 54 del Testo Unico degli Enti Locali, che consente l’adozione di ordinanze urgenti in presenza di rischi per la pubblica incolumità. La vicenda, però, rischia di trascinarsi anche sul piano legale, qualora dovessero emergere elementi che mettano in discussione la legittimità dell’intervento. Anche perché il palo spezzato della linea telefonica è ancora lì, creando un potenziale pericolo che nessuno, al momento, si è preoccupata di rimuovere.
CIPRESSO DELL’ ARIZZONA….cosa ci fanno in Italia ??? Specie non autoctona non vedo dove sta il problema, mi chiedo chi l’abbia trapiantate ( io le taglierei tutte ), non bella da vedere. Le montagne abruzzesi sono rinomate per i pini neri e gli abeti rossi …piante autoctone…!!! Spiegatelo agli ambientalisti di città…come al solito pur di difendere la loro sedia…. urlano….urlano…a prescindere….