
ELEZIONI SULMONA: “NOI MODERATI” E IL BARATTO. SULMONA NON È IN VENDITA…
di Luigi Liberatore – Penso che i politici, almeno quelli nostrani, debbano essere rispettosi di noi giornalisti che più o meno, con dignità diverse, portiamo sulle spalle cicatrici ataviche, alla stessa stregua degli elettori che li hanno portati al laticlavio, ad una dignità da cui non sono autorizzati a prenderli in giro. Ho letto che “Noi moderati”, listone della Destra che porta Luca Tirabassi a sindaco di Sulmona, ha ripreso una storiella del Movimento 5 Stelle di qualche anno fa secondo cui chi non ha di che vivere può barattare la sua indigenza e vendersi all’ amministrazione comunale. In parole povere, di prestare giornate lavorative per non si sa quale beneficio reale. Hanno parlato di sconti fiscali, di abbattimento di aliquote e di scambi economici. Io penso che la politica stia facendo strame della dignità umana se adesso pure a Sulmona si prospetta ad una persona, ad una famiglia, di prestare opera e manodopera per la collettività come baratto. Mi va di dire in maniera sommessa, ai candidati consiglieri della lista “Noi moderati” di Sulmona, e soprattutto agli ispiratori della lista, che i giornalisti di questo giornale Reteabruzzo sono impegnati da alcuni anni a tenere in ordine l’area verde di Capograssi senza aver mai scommesso su sconti di “pena”. Cosicché vogliamo suggerire che il baratto attiene a scambio di merci, e non mai a sottomissioni oppure obbedienza come in maniera subdola si voglia suggerire. Sento di esprimere la mia libertà a sostegno degli elettori di Sulmona che si sentano a loro volta sciolti da vincoli di sudditanza economica. Il voto non si baratta e non è in vendita.

La dignità politica e giornalistica non esiste e Noi Moderati rispecchiano lo stato di degrado morale e amministrativo.