
CELLULARI IN CARCERE: TRE CONDANNE AL PENITENZIARIO DI SULMONA, SCOPERTI 110 DISPOSITIVI NEL 2023
Condanne a nove e otto mesi di reclusione per tre detenuti del carcere di massima sicurezza di Sulmona, accusati di possesso illecito di dispositivi di comunicazione e danneggiamenti all’interno dell’istituto. È quanto stabilito dalla sentenza emessa nelle scorse ore al termine del processo celebrato con rito abbreviato a carico di Domenico Russo, condannato a nove mesi, e di Nicola Viciglione e Umberto Reazione, entrambi condannati a otto mesi.
I fatti risalgono al primo trimestre del 2023, quando, nel corso di controlli straordinari effettuati dagli agenti penitenziari, furono rinvenuti telefoni cellulari e schede sim all’interno delle celle. Secondo l’accusa, i dispositivi erano stati utilizzati per effettuare comunicazioni non autorizzate dall’interno del carcere. A rendere più grave il quadro, anche l’accusa di danneggiamento per alcuni degli imputati, che avrebbero distrutto un lavandino nella cella dove fu trovato uno dei telefoni.
La sentenza è giunta al termine di oltre due ore di collegamento da remoto, confermando la linea dell’accusa e fissando un punto fermo in un contesto che resta allarmante. Lo spaccio di telefoni cellulari all’interno del carcere di Sulmona continua infatti a rappresentare un problema serio. Solo nel 2023 sono stati sequestrati ben 110 dispositivi, 40 dei quali nella maxi operazione condotta a dicembre, mentre altri 20 telefoni sono stati trovati da gennaio a oggi.
Per contrastare il fenomeno, l’amministrazione penitenziaria ha annunciato un intervento di schermatura dell’intera struttura, previsto entro la fine dell’anno, che dovrebbe rendere inefficace l’uso illecito di dispositivi di comunicazione da parte dei detenuti. Un provvedimento atteso, che mira a rafforzare la sicurezza interna e a ridurre il rischio di collegamenti con l’esterno per attività criminali.