
SANITÀ DECENTRATA: “PER CURARSI BISOGNA FARE IL GIRO D’ITALIA”
“Per fare tre o quattro visite mediche bisogna andare a Tocco da Casauria, Pescina, San Valentino, Pescara e persino Penne. Ma chi non ha un’auto come fa a curarsi?”. È la denuncia di Franco Lotito, residente nella frazione Torrone e portavoce del comitato dei residenti delle frazioni tra Sulmona e Introdacqua, che lancia un grido d’allarme sulla situazione sanitaria vissuta da molti cittadini, soprattutto quelli più anziani e senza mezzi propri.
“Io non parlo per me – precisa Lotito – ma per chi è indigente, per chi non ha la macchina. Anche se io stesso, con mia moglie, sto affrontando questo calvario: siamo stati a Tocco da Casauria, poi a San Valentino, a Pescara e dobbiamo ancora andare a Pescina e a Penne. Non è normale”.
Un esempio concreto arriva proprio dalla vicenda sanitaria della moglie di Lotito. “All’ospedale di Sulmona le hanno diagnosticato una sciatalgia, ma lei aveva fortissimi dolori al nervo sciatico ed evidenti difficoltà nella deambulazione. Abbiamo fatto un’ecografia addominale superiore e inferiore a Pescina il 18 novembre 2025, e un’ecocolordoppler prenotata per il 29 gennaio 2026. Per altri esami, come l’elettromiografia agli arti inferiori e superiori, ci siamo dovuti rivolgere alla Asl di Pescara con appuntamento fissato per il 14 giugno 2025. Per un’altra ecografia, legata a una patologia diversa, ci hanno mandato a Tocco da Casauria”.
Alla fine, la gravità della situazione ha imposto una soluzione drastica: “Mia moglie è stata operata a Livorno per una stabilizzazione delle vertebre. Ma anche per i controlli post-operatori bisogna spostarsi: l’RX della colonna a Pescina, la risonanza magnetica all’Aquila”.
Da qui la riflessione amara: “Domanda: bisogna mantenere tutti questi presìdi sparsi oppure è meglio potenziare quelli esistenti, come quello di Sulmona? Sono serbatoi di voti, lo sappiamo tutti: basta vedere l’affluenza nei vari presidi. Ma se una persona è sprovvista di mezzi, come fa?”.
Lotito sottolinea di aver lavorato per una vita: “Ho versato 42 anni di contributi. Ora che ho raggiunto la vecchiaia, quando iniziano i problemi di salute, come dovrei fare? Non sempre si può andare a pagamento. Eppure ci sono leggi che dovrebbero tutelare i cittadini: per esempio, la sospensione dell’intramoenia se i tempi di attesa sono troppo lunghi. Ma queste norme, spesso, non valgono per gli utenti”.
Nel suo sfogo, Lotito lancia anche un confronto con altri contesti: “Alla base americana di Aviano, il braccio destro di Trump, Musk, chiedeva ai dipendenti pagati dall’amministrazione americana di rendicontare ciò che avevano fatto nella settimana. I sindacati si sono ribellati. Qui da noi, come utenti, vorremmo soltanto che chi paghiamo profumatamente, cioè i dirigenti, faccia i nostri interessi. Che si mettano nei panni di chi sta male. Perché molta gente ormai non si cura più”.
“Stanno eliminando i pensionati silenziosamente? Spero di no – conclude – Io parlo anche per tanti, ma tanti altri che ormai si sono rassegnati”.