
IL VANGELO E SANT’AGOSTINO PER PAPA LEONE XIV: GLI ULTIMI SARANNO SEMPRE I PRIMI

di Giosafat Capulli
L’AQUILA – Il nuovo Papa si è dato un nome di peso: Leone XIV. E’ un Agostiniano. Quindi un uomo di spiccata umanità, solidarietà e accoglienza misericordiosa. In redazione ci arrivano messaggi di giubilo. Ma quel che è certo, parecchi improntati all’ipocrisia. Dopo Francesco, un altro uomo della Provvidenza vocato al Vangelo. Da laico trovo difficile credere al Cristianesimo di chi cataloga l’umanità dal colore della pelle o dall’inclinazione degli occhi. Politici di livello nazionale e anche locale, che fanno sfoggio verboso del loro credere, di fatto odiano tutto ciò che odora di povertà, fame, miseria, bisogno. Il potere lo interpretano come loro privilegio, non come servizio alla collettività. In pubblico si presentano col Rosario in mano, ma “sperano” nei naufragi. Parlano di cristianità e creano ghetti dove scaricare povera gente in cerca di un futuro. “Meglio Atei che cattolici cattivi dentro” diceva Papa Francesco. Ed è vero per troppi baciapile della domenica che per Cristo intendono il loro colore della pelle, il conto in banca e ripudiano il dar da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, vestire gli ignudi. Per costoro anche questo Papa sarà una spina conficcata nel loro cuore nero. Poiché la via del Vangelo lui l’ha conosciuta da missionario in Perù. Per Papa Leone, gli ultimi sono i primi.