SULMONA TRA IMPEGNI E CONTRADDIZIONI: NASCE L’IDEA DEL GARANTE DELLA DISABILITÀ, MA L’AIAS RISCHIA DI CHIUDERE
Da una parte le promesse di un futuro più inclusivo, dall’altra una delle realtà più importanti dell’assistenza ai disabili che rischia di sparire. A Sulmona, la disabilità è oggi terreno di annunci politici e allo stesso tempo di gravi emergenze che chiedono risposte immediate.
La lista Noi Moderati, in corsa per le prossime elezioni comunali, ha annunciato l’intenzione di istituire il Garante della Disabilità, figura autonoma incaricata di vigilare, proporre e promuovere politiche comunali inclusive. Un progetto ambizioso, che punta a garantire ascolto e diritti a chi troppo spesso resta ai margini.
“Non vogliamo fare annunci simbolici”, dichiarano i candidati, “ma inserire nel nostro programma un impegno concreto per abbattere barriere architettoniche e culturali. Una città giusta si costruisce partendo dai più fragili.”
Il Garante, secondo la proposta, dovrà raccogliere segnalazioni, promuovere buone pratiche e monitorare l’attuazione delle politiche in materia di disabilità. Un’idea in linea con una visione più ampia di città solidale, ma che oggi si scontra con una realtà drammatica: il Centro Aias di Torrone, da oltre 50 anni pilastro nell’assistenza gratuita ai diversamente abili, è sull’orlo della chiusura.
“La situazione è diventata insostenibile”, denuncia con amarezza il professor Sante Ventresca, presidente del Centro. “Abbiamo dovuto licenziare due operatrici e, con i fondi attuali, riusciremo a coprire gli stipendi solo fino a luglio. Dopo, non sappiamo che fine faremo.”
L’Aias non è solo un centro diurno: è un presidio di umanità che ha sempre garantito trasporti e attività a costo zero, senza gravare sulle famiglie. Nonostante i progetti presentati e le continue richieste d’aiuto, dalle istituzioni sono arrivate solo promesse, mai seguite da fatti.
È in questo cortocircuito che si misura la credibilità della politica: mentre si parla di istituire un Garante per i diritti, si lascia morire lentamente chi da anni quei diritti li ha difesi sul campo, spesso in silenzio.
Noi Moderati afferma di voler cambiare davvero. Ma la sfida vera non si gioca sulle intenzioni: si gioca sulla capacità di salvare oggi ciò che esiste, prima ancora di costruire qualcosa di nuovo. Perché prima del Garante, Sulmona ha bisogno di garanzie. Vere, tangibili, immediate.