
COMITATO BIBLIOTECA CAPOGRASSI: SULMONA NON È UNA COMPARSA, ORA PARLIAMO NOI
A Sulmona, la cultura è diventata un terreno abbandonato. Da mesi, la Biblioteca “Giuseppe Capograssi” sopravvive in condizioni inaccettabili: sede provvisoria, orari ridotti, chiusura totale nei weekend. Nessuno stanziamento, nessun piano. Un abbandono che pesa come un’offesa. E il silenzio della politica – di maggioranza e opposizione – è ormai insopportabile.
Roberto Santangelo, assessore regionale alla Cultura, da quando ha assunto l’incarico ha fatto promesse a vuoto. Sul bilancio regionale, nemmeno un centesimo per garantire l’apertura serale della Capograssi o per offrire uno spazio adeguato agli studenti. Anche il centrosinistra, nei suoi giri ufficiali in città, ha prodotto il nulla. Due giorni fa, in Consiglio regionale, il consigliere del PD, Silvio Paolucci, ha parlato di Chieti e Lanciano. Di Sulmona, neanche una parola.

Ma adesso a parlare sono i ragazzi del Comitato Biblioteca: “Siamo stanchi di essere ignorati,” dicono. “Siamo studenti, siamo cittadini, e ci sentiamo presi in giro. Abbiamo incontrato Luciano D’Amico il 4 aprile e gli abbiamo chiesto una cosa concreta: borse di collaborazione da 150 ore per gli studenti delle aree interne, così da garantire l’apertura serale della biblioteca. È passato un mese. Non una risposta, non una prospettiva.”
La loro è una richiesta semplice, eppure rivoluzionaria nella sua dignità: vogliono poter studiare. Vogliono una biblioteca che sia davvero un luogo pubblico, vivo, accessibile. E lo chiedono non come favore, ma come diritto.
“Ci parlano sempre di cultura, di giovani, di aree interne… ma quando si tratta di agire, non succede niente. Ci sentiamo invisibili. E invece ci siamo. E vogliamo contare.”
Il messaggio è chiaro e potente: basta passerelle, basta promesse. Ora servono fatti.
“Sulmona non può continuare a essere tagliata fuori. Vogliamo essere visti, vogliamo essere ascoltati. Non ci accontentiamo più di chi dice che ‘farà qualcosa’. Vogliamo sapere quando, come, con quali risorse.”
Il tempo dei rinvii è finito. E se la politica non ascolta, questi ragazzi non smetteranno di farsi sentire. Perché Sulmona non è una comparsa. È una città che chiede rispetto. E i suoi giovani non hanno più intenzione di aspettare.biblioteca
Possono fare come il consorzio di bonifica,
hanno messo una tassa nuova. Forse per pagare i nuovi assunti o i nuovi incarichi .
Pensateci ragazzi una tassa per pagare un lauto stipendio e nessun centesimo per la cultura. Siamo arrivati!