SULMONA, COME È BELLO SOGNARE LA RIVOLTA DELLE PERIFERIE…

di Luigi Liberatore – Ci sono città morte e periferie vivaci spesso in un contesto identico in cui la sofferenza per vetustà dei centri storici obbliga al sacrificio pure le “banlieue”. Non voglio andare lontano in analisi urbanistico-socio-economiche verso cui la mia cultura e la mia preparazione sono difettose, tuttavia la problematica, svestita degli abiti seducenti che consente solo approcci professorali (in maniera abusiva), mi permette di occuparmene seppur a bassi profili analitici. Quelli terra terra. A risvegliare questo problema, adesso che Sulmona è prossima a votare, ci hanno pensato due interventi: quello di Angelo Figorilli, giornalista di fattura, poi quello di Attilio D’Andrea, il primo candidato sindaco per la sinistra , l’altro in capo ai 5 Stelle (che a me non piacciono) sempre a sostegno di Figorilli. Mi è sembrata davvero efficace la battuta di Figorilli che ha invitato gli elettori delle Marane a votare dopo aver respirato i fumi miasmastici della discarica di “Noce Mattei”. Molto più, ma come proposta, ho accarezzato l’iniziativa di Attilio D’Andrea di aprire uffici comunali in frazioni popolate e popolose, ricadenti nella giurisdizione amministrativa del comune di Sulmona, che hanno vita intensa e autoctona. L’esperimento ha dimostrato di funzionare, sempre sottostante alla breve seppur apprezzabile attività politica di assessore del pentastellato nella sua ultima esperienza amministrativa. Sulmona non deve e non può morire sull’assunto che i suoi sindaci hanno da venti anni a questa parte dimostrato di avere cuore debole e scarsa resistenza alle sollecitazioni. Mi  piace pensare che dalle periferie arrivi linfa vitale e sostegno di Sulmona, a favore cioè di chi immagina di governare una città non serva di interessi personali o di casta, quelli centralizzati, ma di chi si pone a servizio della gente. A favore del popolo, insomma, nel cui nome, purtroppo, si commettono tanti sacrilegi. Le periferie di Sulmona come segno di rivolta? Sognare è lecito. Come immaginare che dalla discarica “Cogesa” si alzi un vento purificatore su uomini e cose…

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