LINEA ADRIATICA SNAM: ALLEANZA VERDI E SINISTRA CHIEDE RESPONSABILITÀ ALLE CONSIGLIERE REGIONALI DELLA VALLE PELIGNA E SOSTEGNO ALLA RISOLUZIONE PIETRUCCI
SULMONA – L’iter della contestata Linea Adriatica della SNAM, il metanodotto che attraverserebbe per oltre 100 chilometri le aree interne abruzzesi ad alto rischio sismico, entra in una fase cruciale. Il Consiglio regionale ha rinviato alla Commissione Territorio la discussione sulla risoluzione proposta dal consigliere Pierpaolo Pietrucci (PD), che verrà esaminata giovedì 8 maggio alle ore 11.30 con l’audizione di comitati e associazioni ambientaliste.
Nel frattempo, Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) ha lanciato un forte appello alle tre consigliere regionali elette in Valle Peligna – Marianna Scoccia, Maria Assunta Rossi e Antonietta La Porta – affinché si assumano la responsabilità politica di difendere il territorio e sostengano con un voto favorevole la risoluzione.
AVS sottolinea come l’opposizione alla centrale e al metanodotto SNAM sia sempre stata condivisa trasversalmente dalla Regione Abruzzo: ben 11 risoluzioni di Consiglio, 4 leggi regionali e 7 delibere di Giunta hanno negato l’intesa con lo Stato, riconoscendo l’inadeguatezza del progetto dal punto di vista ambientale, sismico ed economico.
«Quest’opera è obsoleta, imposta e pericolosa – affermano i rappresentanti di AVS –. L’interramento del gasdotto nella sola Valle Peligna comporterà la perdita o la limitazione di almeno 80 ettari di terreni agricoli, la svalutazione delle proprietà vicine e un rischio concreto per la sicurezza dei cittadini, visto che le attuali distanze di sicurezza non sono sufficienti in caso di esplosioni».
Secondo i promotori del “No SNAM”, già da anni impegnati nella battaglia contro l’opera, la centrale in costruzione a Case Pente ha già causato danni ambientali e archeologici, mentre le emissioni future rischiano di peggiorare sensibilmente la qualità dell’aria e della vita nella valle.
AVS ricorda infine che l’intera infrastruttura – dal costo stimato di 2,5 miliardi di euro – sarà finanziata attraverso le bollette energetiche degli italiani per i prossimi 50 anni, senza benefici occupazionali per il territorio, poiché i lavori sono affidati a manodopera altamente specializzata esterna.
La risoluzione Pietrucci chiede al governo nazionale:
- La delega alle Regioni nella scelta delle aree per le infrastrutture metanifere, come già avviene per le fonti rinnovabili;
- Una nuova Valutazione di Impatto Ambientale, aggiornata rispetto a quella datata oltre 14 anni fa;
- Una valutazione costi-benefici da parte di un ente terzo indipendente;
- L’approvazione di nuove distanze di sicurezza;
- L’apposizione di un vincolo culturale sull’area di Case Pente, dove sono emersi reperti archeologici di grande valore.
«È il momento dell’amore e del coraggio per la propria terra – conclude AVS –. Le rappresentanti istituzionali della Valle Peligna non possono più tacere. Si schierino apertamente dalla parte del territorio che le ha elette e votino per bloccare questo progetto insensato e dannoso».