ELEZIONI SULMONA, FIGORILLI ALLE MARANE: “SENTITE QUELL’ODORE, POI DECIDETE”

Angelo Figorilli torna al centro del dibattito cittadino affrontando una delle questioni ambientali più controverse della Valle Peligna: la discarica di Noce Mattei. In risposta alle critiche di chi lo accusa di essere stato troppo a lungo lontano da Sulmona per comprenderne a fondo i problemi, il candidato sindaco ha scelto un approccio diretto: ascoltare la cittadinanza e andare fisicamente nei luoghi simbolo delle emergenze locali. L’altro giorno si è recato nella frazione delle Marane, dove ha incontrato i residenti e i rappresentanti del comitato civico, raccogliendo testimonianze su disagi, timori e speranze.

Nel suo post diffuso via social con il titolo emblematico “La discarica e l’aglio rosso”, Figorilli racconta in prima persona ciò che ha visto e annusato: “un odore insistente, che ti impedisce di pensare ad altro, di vivere, alla fine”. Una descrizione cruda e coinvolgente che punta a risvegliare la coscienza collettiva sulla convivenza paradossale tra una discarica sempre più ingombrante e uno dei prodotti agricoli d’eccellenza del territorio: l’aglio rosso di Sulmona.

Il traffico continuo di camion provenienti da 67 comuni (soprattutto dall’Aquila), la gestione fallimentare del Cogesa, la collina di rifiuti a ridosso del Parco della Maiella, l’inquinamento dell’aria, della terra e delle falde: Figorilli elenca e connette gli elementi di una crisi ambientale e gestionale che – secondo lui – non può più essere ignorata. E lancia una provocazione agli altri candidati: “Prima di parlare di strategie e numeri, andiamo a sentire quell’odore insieme”.

L’intervento è anche un atto d’accusa verso il sistema di smaltimento rifiuti intercomunale che, denuncia Figorilli, ha trasformato Sulmona in “unico secchio dove si gettano i rifiuti di tutti gli altri”, senza un’adeguata voce in capitolo nella gestione del servizio.

In mezzo a questa denuncia, una nota di bellezza e orgoglio: i campi di aglio rosso che resistono, nonostante tutto, a pochi metri dalla discarica. Un simbolo – forse – della resilienza di una città che cerca ancora un equilibrio tra sviluppo e tutela del proprio territorio.