
PAPA FRANCESCO: IL CASO LUCIANO D’AMICO E I TEMPLARI DI SANTA MARIA MAGGIORE
ROMA – Centro sinistra in Consiglio Regionale in subbuglio. Le dichiarazioni di Luciano D’Amico rilasciate al quotidiano “Il Centro” su Papa Francesco, stanno suscitando imbarazzo tra i suoi consiglieri. Tanti contestano a D’Amico la non piccola differenza tra laicità e laicismo. Quest’ultimo, il laicismo, cugino stretto del baciapilismo di troppi cattolici le cui preghiere sono rivolte non agli ultimi, ma ai primi. Ma non è il solo, Luciano D’Amico, ad aver espresso opinioni non confortanti nei confronti del papato di Francesco. Ieri, a Santa Maria Maggiore, 500 Templari da tutto il mondo hanno apparentemente reso omaggio al Papa appena scomparso. Un esercito di pressione per i cardinali conclavisti? Opinione comune tra i Cavalieri del Tempio è che Francesco abbia diviso la chiesa in un modo drammatico. Gli armati nel nome di Cristo, vorrebbero un ritorno al cattolicesimo tradizionale. Lo stridore tra il luccichio delle divise Templari, con le scarpe lise di Francesco, era udibile in tutta la Basilica di Santa Maria Maggiore. Come dire che la Chiesa che vorrebbero è altra cosa. Il loro è stato un simbolismo dei miti, non certo la cruda realtà degli ultimi della terra, cari a Francesco.
Non capisco l’associazione tra il laicismo-laicità di D’Amico e i templari. Che significa? Le istituzioni dovrebbero (devono) essere laiche e non luoghi di proselitismo religioso con l’esposizione di emblemi e simboli religiosi di parte. La laicità si manifesta attraverso il laicismo, una presa di coscienza aperta, tollerante e rispettosa con la ferma convinzione che siamo tutti cittadini e solo alcuni religiosi…e non il contrario. Sui templari dico che sono l’espressione di una identità religiosa conservatrice intollerante identitaria che non fa certamente bene né al cristianesimo vero originario né alla società laica. È un movimento divisivo ecco perché Bergoglio lo ha contrastato perché ne avvertiva il pericolo.