
FEDE, RADICI E TRADIZIONE: GRANDE PARTECIPAZIONE ALLA PROCESSIONE DELLA MADONNA DELLA LIBERA
Anche quest’anno Pratola Peligna si stringe attorno alla sua Patrona, la Madonna della Libera, in uno dei momenti più sentiti e identitari per la comunità locale e per i tanti emigrati che, da ogni parte del mondo, ritornano alla terra natia per rinnovare la devozione secolare.
La statua sull’altare: inizio dei festeggiamenti
I riti sono cominciati venerdì con l’arrivo dei pellegrini di Gioia dei Marsi per proseguire sabato con l’esposizione sull’altare della statua della Madonna, impreziosita dai gioielli d’oro donati nel tempo dai fedeli. Un momento di grande suggestione, che rappresenta l’anima spirituale della prima settimana dedicata alla Vergine. L’altare, splendidamente allestito, è apparso come un trono d’amore popolare, frutto di una fede che attraversa le generazioni.
La processione della domenica: cuore della celebrazione
Domenica pomeriggio, il paese si è fermato per vivere il momento centrale della festa: la solenne processione per le vie del centro storico. Il corteo, preceduto dalla banda musicale che ha eseguito celebri brani della tradizione, si è snodato tra due ali di folla emozionata. L’uscita della statua della Madonna dalla chiesa è stata accolta da un lungo applauso e da sguardi colmi di lacrime: la comunità, ancora una volta, si è riconosciuta nella propria storia e nel proprio sentimento religioso.
Il richiamo degli emigrati: la memoria che non si spezza
Numerosi gli emigrati tornati per l’occasione, provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero. Il legame con Pratola resta fortissimo per chi ha lasciato il paese in cerca di fortuna, ma non ha mai dimenticato le proprie origini. “Pratola mia, lontan da te quanta malinconia” si potrebbe dire, riprendendo un verso non scritto ma spesso sentito nei cuori. La festa è anche questo: un ponte tra passato e presente, tra chi è rimasto e chi è partito, tra fede e identità.
Le confraternite e le autorità: segni di continuità
A testimoniare il valore della tradizione, hanno preso parte alla processione le confraternite del territorio, tra cui l’Arciconfraternita della Santissima Trinità e quella di Santa Maria di Loreto di Sulmona, insieme alle autorità civili, militari e religiose. Una presenza che sottolinea il rispetto verso la vetusta eredità religiosa e culturale di Pratola Peligna.
Un patrimonio collettivo di fede e cultura
La festa della Madonna della Libera non è solo un evento religioso, ma un vero e proprio patrimonio collettivo, che esprime la saggezza di epoche lontane e la capacità di un’intera comunità di custodire e rinnovare i propri valori. Religione e tradizione si intrecciano in un binomio inscindibile, capace di trasmettere emozioni autentiche e profonde.
L’Abruzzo che accoglie
Pratola Peligna, con la sua ospitalità e la sua luce incantevole, continua a essere un angolo di Abruzzo da conoscere e ammirare. La Madonna della Libera resta simbolo di una devozione che unisce, consola, accoglie. Una festa che ogni anno rinnova la speranza, il senso di appartenenza e il desiderio di ritrovare il sorriso nel proprio angolo di Paradiso.