ANCORA TELEFONI DIETRO LE SBARRE A SULMONA: DUE ERGASTOLANI INDAGATI
Non si arresta il fenomeno dei telefoni cellulari rinvenuti all’interno del carcere di massima sicurezza di Sulmona. Durante una perquisizione straordinaria condotta dalla polizia penitenziaria, sono stati scoperti due dispositivi nascosti nel lavabo di due celle. L’operazione, coordinata dai baschi blu agli ordini del comandante Alessandra Costantini, rientra nei controlli periodici messi in atto per contrastare l’ingresso illecito di oggetti non consentiti.
Il ritrovamento ha portato all’apertura di un fascicolo da parte della Procura della Repubblica di Sulmona, che ha iscritto due detenuti condannati all’ergastolo nel registro degli indagati con l’accusa di accesso indebito a dispositivi di comunicazione. Un reato che, oltre a violare il regolamento penitenziario, rappresenta una minaccia concreta per la sicurezza dell’istituto.
Il carcere di Sulmona si conferma così uno dei fronti più delicati sul piano del contrasto all’uso illecito di cellulari. Lo scorso anno sono stati ben 110 i dispositivi sequestrati, 40 dei quali solo durante la maxi retata di dicembre. Da inizio 2025, se ne contano già altri 20.
Alla luce della gravità e della frequenza dei ritrovamenti, il Ministero della Giustizia ha annunciato l’installazione entro fine anno di un potente sistema di jamming, capace di bloccare le comunicazioni non autorizzate all’interno del penitenziario. Una misura attesa da tempo, che punta a mettere un freno definitivo a quello che molti agenti definiscono uno “spaccio di tecnologia” dietro le sbarre.