SULMONA, LA POLITICA IN BIANCO E NERO: IL DURO AFFONDÒ DI SINISTRA ITALIANA-VERDI CONTRO GIOVENTÙ NAZIONALE

SULMONA – In una campagna elettorale che prometteva confronto e visione, arriva invece una scena che, secondo Sinistra Italiana-Verdi, “sembra tratta più da una parodia di bassa qualità che da un reale confronto politico”. Il bersaglio del comunicato è l’iniziativa di Gioventù Nazionale – movimento giovanile della destra – che, con il sostegno del senatore Liris, ha esposto uno striscione contro il candidato sindaco Angelo Figorilli e la sua coalizione.

Il gesto, più che suscitare indignazione, ha sollevato per il gruppo rossoverde una domanda retorica e pungente: “Ma veramente è questo il massimo che riesce ad esprimere la destra?”. Al centro delle critiche non solo il contenuto del messaggio, ma anche l’estetica dello striscione, definita come un richiamo implicito a “un periodo storico che chiunque dotato di buon senso preferirebbe dimenticare piuttosto che rievocare”.

Secondo Sinistra Italiana-Verdi, si è trattato di una “foto di gruppo malinconica” che avrebbe dimostrato la “mancanza di idee” del fronte avversario, trasformandosi in un’iniziativa che, sui social, avrebbe raccolto più ironia che consenso. Il comunicato non risparmia neanche i singoli protagonisti della scena, tra cui l’avvocato Luca Tirabassi, candidato ma anche presidente dell’Ordine degli Avvocati, definito “soldato suo malgrado” e “smarrito”, come se fosse stato trascinato in “una battaglia senza onore né gloria”.

Il finale è una stoccata dal tono apparentemente affettuoso ma profondamente politico: “Avvocato Tirabassi, torni a casa, lasci stare queste compagnie che non le appartengono”. La nota si chiude con un invito al confronto vero e costruttivo, lontano dalle “tristi comparsate in bianco e nero” e dalle “rievocazioni nostalgiche” che nulla avrebbero a che vedere con il futuro di Sulmona.

Nel clima sempre più acceso della competizione per Palazzo San Francesco, Sinistra Italiana-Verdi prova a spostare l’attenzione sulle idee e sui contenuti. Ma l’episodio dello striscione – che ha già acceso il dibattito – è destinato a restare un simbolo di questa campagna elettorale.