IL CONSIGLIO REGIONALE TORNA A DISCUTERE DELLA SNAM: IL 6 MAGGIO ALL’ESAME LA RISOLUZIONE PIETRUCCI
Tornerà al centro del dibattito politico abruzzese il controverso progetto della Snam con la costruzione del metanodotto Linea Adriatica e della centrale di compressione a Sulmona. Il prossimo 6 maggio il Consiglio regionale dell’Abruzzo sarà chiamato a esprimersi su una nuova risoluzione presentata dal consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci del Partito Democratico. Un documento che intende riaccendere l’attenzione istituzionale su un’opera giudicata da più parti inutile, dannosa e pericolosa per l’entroterra abruzzese.
A sottolinearlo è una nota diffusa da Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) di Sulmona, che accoglie con favore l’iniziativa di Pietrucci e richiama i contenuti della risoluzione. “Viene evidenziata – si legge nel comunicato – non solo l’inutilità dell’opera, ma anche i danni e i rischi per i territori attraversati dal gasdotto, lungo ben 106 chilometri in aree ad elevata sismicità”. L’interramento del metanodotto e le servitù ad esso collegate, secondo AVS, comporteranno “la sottrazione o la limitazione di centinaia di ettari di terreni agricoli e di uso civico, con conseguente svalutazione del patrimonio immobiliare”.
Nel mirino anche la centrale di compressione prevista a Case Pente, alle porte di Sulmona. “Un’area devastata dalle ruspe della Snam – denuncia AVS – che hanno distrutto i resti di un villaggio risalente a 4200 anni fa. L’impianto peggiorerà la qualità della vita dei cittadini della Valle Peligna, per via delle emissioni nocive in atmosfera”.
La ripresa del progetto da parte dell’attuale governo di centrodestra, che ha riattivato la realizzazione della Linea Adriatica rinviata dalla stessa Snam al 2034, viene interpretata da AVS come “un atto di subalternità verso gli interessi della multinazionale del gas”. Per questo, la forza politica auspica “una approvazione unanime della risoluzione, così come avvenuto per le precedenti undici risoluzioni anti-Snam già approvate dal Consiglio regionale”.
Pur trattandosi di un progetto di rilevanza nazionale, il ruolo delle istituzioni locali resta fondamentale. “A tutti i Comuni è stato richiesto di esprimersi sulla compatibilità dell’opera – ricorda AVS – e il Consiglio comunale di Sulmona ha detto no per dieci volte, respingendo sia la centrale che il metanodotto. La Regione Abruzzo, con sette delibere di giunta, ha negato l’intesa con lo Stato”.
Tra i punti chiave della risoluzione, AVS evidenzia la richiesta al governo nazionale di attribuire alle Regioni la competenza a individuare le aree idonee per le infrastrutture del gas, sul modello delle energie rinnovabili. Si chiede inoltre una nuova Valutazione di Impatto Ambientale – l’attuale è datata oltre 14 anni fa – e una valutazione costi/benefici dell’opera da parte di un ente terzo. Altra richiesta è l’adozione di nuove norme sulle distanze di sicurezza, a garanzia dell’incolumità dei cittadini, e infine l’apposizione di un vincolo culturale sull’area di Case Pente da parte del Ministero della Cultura, in virtù degli importanti reperti archeologici rinvenuti.
AVS conferma il proprio pieno sostegno alla mobilitazione dei comitati No Snam, “una battaglia giusta e necessaria”, e annuncia che la difesa del territorio contro quest’opera sarà uno dei punti qualificanti della propria lista in vista delle elezioni comunali di Sulmona, dove sarà sostenuta la candidatura a sindaco di Angelo Figorilli.