L’EX PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI BENEDETTO, SOSTEGNO A FIGORILLI E AD UNO SPIRITO COLLABORATIVO PER LA CITTA’

“Chiedo ai quattro candidati a sindaco dialettica collaborativa, a beneficio della città, sostituendola ad una dialettica aggressiva. Dialettica collaborativa che trovo nell’impostazione della campagna elettorale del candidato sindaco del centrosinistra Angelo Figorilli”. Sono parole dell’ex presidente del Tribunale, Giorgio Di Benedetto, che torna sulla scena di questa campagna elettorale, per riparlare anche del nodo della salvaguardia degli uffici giudiziari di piazza Capograssi. “Occorre accorpare gli organici e privilegiare la specializzazione dei giudici, per salvaguardare i tribunali di Sulmona e Avezzano – sostiene Di Benedetto –  bisogna creare quindi un organico di area e utilizzare inoltre l’informatica, non per le udienze, che sono momento sacro da conservare così come adesso vengono tenute ma solo per lo scambio di documenti e informazioni, in rapporti interni agli uffici”. “Bisogna fare sistema, in chiave di collaborazione tra i candidati sindaco e le diverse parti politiche che andranno a rappresentare e governare la città nel prossimo futuro – insiste l’ex presidente di Tribunale – muoversi secondo vecchi schemi è solo dannoso per le sorti della città”. E l’ex presidente del Tribunale apprezza anche quanto affermato due giorni fa anche dal candidato sindaco Catia Puglielli, che ha invitato gli avversari a sottoscrivere tutti insieme un patto di impegno sulle priorità della città, tra le quali oltre al Tribunale spiccano la sanità, la questione Marelli e Cogesa. Tornando alla lotta in difesa del Tribunale Di Benedetto, a proposito dell’imminente incontro con il ministro Guardasigilli, Carlo Nordio, ritiene indispensabile la richiesta di una proroga, in attesa di un disegno di legge ad hoc ma precisa che “chiedere la proroga per un solo anno non risolve il problema, considerati i tempi lunghi dell’attività legislativa per cogliere l’obiettivo del disegno di legge”. Mentre già da questo mese saranno calendarizzate udienze processuali all’Aquila. Un segnale preoccupante che potrebbe far presagire il peggio.