
SUOLO PUBBLICO: COMMERCIO IN ATTESA, CRESCE LA PROTESTA A SULMONA
A Sulmona torna l’incubo delle autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico. Sono circa quaranta le domande presentate da mesi da parte di esercenti e attività commerciali che restano ancora in fase di istruttoria, bloccate negli uffici comunali da oltre quattro mesi. Un immobilismo che ha fatto riesplodere la protesta dei commercianti, sempre più esasperati da una burocrazia che definiscono lenta e inefficiente.
Nel frattempo, la polizia locale, su indicazione del comandante-dirigente Domenico Giannetta, ha avviato una serie di controlli preventivi presso i locali cittadini, annunciando che nelle prossime settimane si procederà con la rimozione forzata di tavoli e sedie esposti senza l’autorizzazione dell’amministrazione comunale. Una stretta che ha fatto aumentare ulteriormente il malumore, considerato che molti esercenti risultano in regola con la presentazione della domanda ma sono ancora in attesa di una risposta.
Secondo gli operatori del settore, per inoltrare una richiesta di occupazione di suolo pubblico è necessario affrontare un iter complesso, dispendioso e spesso poco chiaro. In molti denunciano la difficoltà nel reperire informazioni dagli uffici competenti, con continui rimpalli tra ferie, smart working e assenza di personale. Il costo medio per presentare la domanda si aggira intorno ai 400 euro, comprensivi di spese tecniche e bolli, ma l’esito finale tarda ad arrivare. Al momento, solo cinque attività avrebbero ricevuto l’autorizzazione.
Emblematica la vicenda di Marco Pacifico, titolare di un negozio di abbigliamento su corso Ovidio. Dopo aver cercato invano di ottenere il permesso per installare due semplici fioriere davanti alla propria attività, ha deciso di rinunciare e rimuoverle per evitare sanzioni. L’iter che fino a poco tempo fa prevedeva la semplice presentazione di un modulo con una planimetria disegnata a mano, oggi impone la creazione di una mappa tramite software scaricabile dal sito del Comune. Chi non è pratico con gli strumenti informatici è costretto a rivolgersi a un geometra, con costi aggiuntivi non trascurabili: 100 euro per la planimetria, 50 euro di spese, due marche da bollo da 36 euro ciascuna, oltre ai 70 euro di canone per l’occupazione del suolo.
Una somma ritenuta eccessiva per un’operazione semplice che avrebbe avuto anche un impatto positivo sull’estetica del centro storico. E proprio le due fioriere, considerate un piccolo elemento decorativo per corso Ovidio, sono state rimosse come gesto di resa davanti a un sistema percepito come ostile e inefficiente. Con l’estate alle porte, se non ci sarà un cambio di passo nella gestione delle pratiche, si prospetta una stagione di tensioni e disagi per il commercio cittadino.